Le malattie professionali causate da condizioni stressanti nel luogo di lavoro rientrano nella categoria delle cosiddette patologie psichiche, la loro identificazione comporta elementi di complessità causati anche dalla rigidità dei criteri diagnostici.
Le malattie professionali causate da condizioni stressanti nel luogo di lavoro rientrano nella categoria delle cosiddette patologie psichiche. La gestione del lavoratore con problemi di salute mentale è di particolare interesse e attualità e la stessa deve basarsi sulla conoscenza dei dati sul fenomeno e sulla possibilità della messa in atto di azioni di assistenza per la salute mentale sul lavoro e sulla valutazione della loro efficacia.
La scheda informativa “Le malattie psichiche sul lavoro” fornisce una panoramica dei dati disponibili sulle malattie psichiche sul lavoro partendo dagli archivi INAIL delle denunce e indennizzi e utilizzando le informazioni fornite dai sistemi Malprof e Marel.
La bassa percentuale di riconoscimento delle malattie psichiche da parte dell’INAIL è indice delle difficoltà nella diagnosi di queste patologie e nell’attribuzione di un nesso causale con l’attività lavorativa, ma vi è sicuramente anche una sotto denuncia di queste malattie. Basti pensare al dato riportato nel Rapporto mondiale del 2022 della WHO (World Health Organization) sulla salute mentale che stima che il 15% degli adulti in età lavorativa presenta un disturbo mentale.
Meritevoli di attenzione sono anche i dati che riguardano la frequenza delle malattie psichiche in relazione al genere, all’età, alle attività e alle professioni che hanno più contatto con l’utenza. Si aggiunga anche che, una delle cause di sotto notifica, è dovuta ad una scarsa sensibilizzazione e formazione dei medici competenti: è infatti ancora oggi troppo frequente sottovalutare i sintomi precoci di disagio psichico. Essenziale pertanto risulta migliorare la comunicazione medico-lavoratore, con approccio empatico ed ascolto attivo garantendo riservatezza.
Per il benessere organizzativo, possono essere scelte misure tecniche organizzative e procedurali volte al miglioramento delle politiche aziendali di comunicazione, non solo tra lavoratore e medico competente ma anche con tutte le figure che declinano salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. La disponibilità e l’analisi dei dati anonimi collettivi ex art. 35 d.lgs. 81/2008 ad esempio, può rappresentare una delle strategie per la programmazione di interventi mirati ed efficaci. Altresì, ulteriore elemento chiave potrebbe essere indicato nella informazione adeguata e comprensibile ex art. 36 del d.lgs. 81/2008, in relazione alle problematiche relative alla salute mentale.
Infine, la tutela della salute mentale sul luogo di lavoro richiede un approccio che integri politiche organizzative, programmi di benessere e supporto all’individuo. I recenti documenti WHO-ILO (International Labour Organization) e della SIML (Società Italiana della Medicina del Lavoro) sottolineano l’importanza di tutelare la salute mentale nei luoghi di lavoro attraverso interventi organizzativi mirati alla prevenzione dei rischi psicosociali, formazione dei datori di lavoro e dei lavoratori sulla promozione della salute mentale e supporto all’inclusione dei lavoratori con disturbi mentali (reinserimento al lavoro, accomodamento ragionevole).
Sistema di sorveglianza delle malattie professionali
LE MALATTIE PSICHICHE SUL LAVORO – Scheda 11
INTRODUZIONE
LE MALATTIE PSICHICHE IN ITALIA
ASSOCIAZIONI TRA MALATTIA E PROFESSIONI
CONCLUSIONI
Fonte: INAIL
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