Mercedes: pubblicità unfair

Bocciata la Mercedes: pubblicità unfair. Una vittoria significativa quella dell’Associazione genitori antismog

Bocciata la Mercedes: pubblicità unfair.

Una vittoria significativa quella dell’Associazione genitori antismog che si era rivolta al Comitato di controllo dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria per protestare contro uno spot che descrive il trasporto pubblico come un inferno a cui si può sottrarre solo il privilegiato che viaggia in proprio, beffandosi di chi schiatta in mezzo alla folla maleodorante.

Per carità, è vero che in molte città il trasporto pubblico è in condizioni indecorose.
Ma utilizzare questo ritardo nello sviluppo del paese per pubblicizzare la concorrenza appare scorretto per due ragioni.

La prima è che ci sono molte esperienze positive (qualcuna perfino in Italia) che dimostrano la possibilità di creare un servizio pubblico con prestazioni migliori del trasporto privato (in molte città dell’Europa centrosettentrionale chi ha fretta prende il tram o l’autobus perché fa prima).

La seconda è che il trasporto pubblico non funziona anche perché chi inquina non paga: se i danni prodotti dalla benzina dovessero essere caricati sul prezzo la cifra triplicherebbe.

Il Comitato di Controllo ha invitato l’inserzionista aconsiderare una decodifica del messaggio in termini potenzialmente screditanti nei confronti del servizio di trasporto pubblico, che è invece un obiettivo diffuso di responsabilità sociale”.

E il gruppo Daimler ha accettato con stile la sconfitta sottolineando che non era nelle sue intenzioniesprimere una valutazione negativa del servizio pubblico, anche in considerazione del fatto che la narrazione si svolge in chiave volutamente esagerata e si è impegnato a non riproporre lo spot.

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