Min.Salute: Cioccolato, bene ma attenzione

Intervista su VISTO del Ministro Beatrice Lorenzin

Cioccolato e Uovo di Pasqua: cercare di resistere alla tentazione di assaggiarne un pezzetto sarebbe innaturale, oltre che molto crudele, ma è bene fare attenzione a non esagerare, per non ritrovarsi con qualche chiletto in più dopo le festività.

La pasta di cacao, che otteniamo con la macinatura, è composta da:
– 53-55% di lipidi
– 13-15% di glucidi
– 9-10% di proteine
– alcaloidi (teobromina e caffeina)
– altri componenti (fibra, vitamine, minerali, flavonoidi) umidità (1-1,5%).

Il valore energetico del cioccolato deriva principalmente dalle componenti lipidica e glucidica, presenti in quantità variabile a seconda del tipo di cioccolato e dei semi utilizzati.

Sulla confezione del cioccolato deve essere indicata:
– la lista degli ingredienti
– il contenuto minimo di cacao in %
– il termine minimo di conservazione.

Lista degli ingredienti
Indica i componenti del prodotto elencati in ordine ponderale decrescente.

Contenuto minimo di cacao
Il cioccolato, per essere definito tale,
deve contenere almeno il 35% di cacao e il 18% di burro di cacao.

Devono essere assenti grassi vegetali diversi dal burro di cacao.

Per quanto riguarda il cioccolato al latte le quantità da rispettare sono: almeno
– 25% di cacao
– 14% di latte.

I termini “superiore”, “fine” o “finissimo” possono essere utilizzati quando il contenuto degli ingredienti principali è superiore rispetto alla ricetta base.
Se in etichetta viene riportata l’indicazione cioccolato “finissimo”, “extra” o “superiore”, il contenuto di cacao deve arrivare almeno al 43% nel caso del cioccolato e al 30% nel caso del cioccolato al latte.

Termine minimo di conservazione
Con “termine minimo di conservazione” si indica la data fino alla quale il prodotto conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione, indicate in etichetta (informazione facoltativa).
I prodotti di cioccolato si conservano a temperatura ambiente, purché non sia molto elevata.
È consigliabile conservare il cioccolato nella sua confezione originale oppure, in alternativa, avvolgerlo in carta stagnola e poi nella pellicola trasparente.

Per mantenerlo inalterato, riporlo in un luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti di luce e di calore.

In presenza di ambienti più caldi o per prodotti molto delicati (come i gianduiotti o i cioccolatini al liquore), si consiglia la conservazione del prodotto, per un tempo non troppo lungo, in ambiente refrigerato, fino al momento di consumarlo, evitando così di sottoporre il prodotto a troppi sbalzi di temperatura.

Il cioccolato mantiene intatte per diversi mesi le sue caratteristiche, ma se viene conservato in maniera inadeguata può “fiorire”.
Questo processo si presenta con l’evaporazione dell’umidità, che comporta la presenza in superficie di particelle di zucchero, rendendola variegata e con lo sbalzo di temperatura che comporta la formazione di macchie grigio-biancastre sulla superficie.
La fioritura è indicativa solo di una conservazione inadeguata e il prodotto può quindi essere consumato senza rischi per la salute.

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