Min. Salute: Telefoni cellulari e salute

Data di pubblicazione: 22 ottobre 2013

I telefoni cellulari, come altre applicazioni dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nel settore delle telecomunicazioni, fanno ormai parte della nostra vita.

Alla fine del 2011 risultavano attivi nel mondo 6 miliardi di contratti di telefonia mobile e tre quarti di queste utenze erano localizzate in paesi in via di sviluppo.

Tutti i dispositivi a radiofrequenza, per poter essere immessi sul mercato, devono rispondere ai requisiti di sicurezza basati sulle conoscenze scientifiche più aggiornate e definiti da organizzazioni internazionali di esperti riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

L’incredibile successo commerciale dei telefoni mobili è stato accompagnato, tuttavia, da preoccupazioni riguardo ad effetti negativi sulla salute eventualmente associati al loro utilizzo.

L’OMS ha risposto ai timori sui rischi dei campi elettromagnetici avviando nel 1996 il Progetto Internazionale Campi Elettromagnetici, orientato a:
– identificare le lacune conoscitive
– definire le priorità di ricerca sugli effetti sanitari dell’esposizione a bassi livelli di campi elettromagnetici (inferiori ai livelli consentiti dalle normative)
– promuovere progetti d’indagine coordinati ed efficienti
– monitorare gli sviluppi delle conoscenze
– valutare ed interpretare i risultati della ricerca scientifica e diffonderli all’esterno dei ristretti ambiti tecnici.

Negli ultimi vent’anni sono stati realizzati molti studi finalizzati a valutare se i telefoni mobili comportino potenziali rischi per la salute.

Ad oggi, secondo l’OMS, non è stato dimostrato alcun effetto sanitario avverso causato dall’uso dei telefoni cellulari, ma ulteriori ricerche sono in corso per colmare residue lacune nelle conoscenze.

In particolare, le evidenze scientifiche attualmente disponibili tendono, nel loro complesso, a deporre contro l’ipotesi che l’uso dei telefoni cellulari comporti un incremento del rischio di tumori intracranici.
D’altra parte, non sono ancora disponibili osservazioni a distanze superiori ai 15 anni dall’inizio dell’uso e per esposizioni iniziate durate l’infanzia e l’adolescenza.

Pertanto, in linea con quanto raccomandato dall’OMS, è opportuno proseguire la sorveglianza epidemiologica dell’andamento dei tumori cerebrali nel tempo e gli studi di coorte prospettici attualmente in corso.

Il Ministero della Salute segue con attenzione l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, e con questo dossier intende trasferire ai cittadini italiani le conoscenze scientifiche più aggiornate in merito agli eventuali effetti sanitari, dando risposte alle domande più frequenti sul rapporto tra telefoni cellulari e salute.

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