Un lavoro che ha portato alla definizione in soli 90 giorni, grazie al lavoro tecnico-scientifico svolto da ISPRA, ISS e CNR, di una procedura per l’individuazione dei criteri scientifici finalizzati alla determinazione di valori chimici di riferimento per i sedimenti nelle aree marine e salmastre, utili alla gestione dei sedimenti in aree SIN e a una eventuale rivalutazione del perimetro dei SIN.
Attualmente – ha concluso Velo – la procedura prevede che la riperimetrazione di un Sin avvenga attraverso la Conferenza dei Servizi – ma con un emendamento al Collegato Ambientale, per le aree marine in cui le concentrazioni inquinanti riscontrate sono inferiori ai valori di riferimento e quindi sotto la soglia di attenzione in termini di rischio sanitario e ambientale, l’esclusione dal perimetro del SIN sarà automatica”.