Ministero della salute, nuova Campagna contro l’abuso di alcol con “Elio e le Storie tese”

La Campagna di comunicazione per la lotta all’abuso di alcol 2015 del Ministero della salute è pensata per i giovani e utilizza linguaggi e codici espressivi tipici dei ragazzi. Il videoclip della canzone di “Elio e le Storie tese” è girato con una tecnologia interattiva innovativa e le miniclip informative sono diffuse in modo virale sul web.

In Italia, come nel resto d’Europa, per i giovani under 30, l’abuso di alcol alla guida rappresenta la prima causa di mortalità, morbilità e disabilità evitabile.
I dati in possesso dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano la vastità del fenomeno anche tra i giovanissimi entro i 18 di età (l’età che gli esercenti devono considerare prima di poter vendere ai singoli bevande alcoliche). Oltre 1.000.000, infatti, sono i giovanissimi che fanno un consumo rischioso di alcol. Il fenomeno è preoccupante anche perché gli adolescenti insieme alle donne e agli anziani sono fisiologicamente più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche a causa di una ridotta capacità dell’organismo a metabolizzare l’alcol.

L’Action Plan on Youth Drinking and on Heavy Episodic Drinking della Commissione europea per gli anni 2014-2016 nell’elencare i principali fattori da contrastare da parte delle istituzioni, sottolinea la necessità di combattere la diffusione del modello binge drinking e gli effetti dell’esposizione dei giovani alle pubblicità e ai modelli comportamentali proposti dal marketing commerciale legato all’alcol.

La Campagna di comunicazione per la lotta all’abuso di alcol 2015 del Ministero della salute è una campagna innovativa pensata per i giovani che utilizza linguaggi e codici espressivi tipici dei ragazzi. Una campagna che si sviluppa attraverso i canali e i luoghi di scambio di informazioni abitualmente frequentati dai ragazzi: primo tra tutti il web.

“Elio e le Storie tese” scelti come testimonial usano la musica come un vettore eccezionale per parlare in modo chiaro e diretto ai giovani, favorendo la memorizzazione di messaggi anche complessi e permettendo di avviare velocemente un processo di comunicazione virale spontaneo (il “tam-tam” della canzone orecchiabile che viene fischiettato di bocca in bocca).

Il linguaggio utilizzato da “Elio e le Storie tese” appare molto adatto e funzionale all’operazione di comunicazione in quanto il ricorso allo slang, ad espressioni idiomatiche e gergali tipicamente giovanili aiuta a rendere meno didascalici i messaggi di prevenzione che si vogliono veicolare.

L’obiettivo è quello di rendere “poco appeal” – nei confronti dei ragazzi – il modello comportamentale di chi abusa di sostanze alcoliche. Correggere il difetto di percezione alimentato dai media che nei giovanissimi descrive l’alcol come facilitatore di successo. L’umorismo dissacrante di Elio è lo strumento per attaccare i falsi miti seduttivi legati alla figura del bevitore.

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