“Sarà ARPA Lombardia a fornire i dati sulla qualità dell’aria. Inoltre, il nostro monitoraggio consente di tenere sotto controllo il trend degli inquinanti nel tempo: il miglioramento della qualità dell’aria che registriamo da 15 anni a questa parte nella nostra regione è frutto del concorso di tutte le azioni e provvedimenti adottati dalle amministrazioni e dell’ammodernamento di mezzi e tecnologie di veicoli e caldaie”, spiega Bruno Simini, presidente ARPA Lombardia. “Se fino qualche anno fa vivevamo quasi 6 mesi in condizioni di superamento dei 35 giorni concessi dalla normativa europea, questo dato sta decisamente migliorando – prosegue – tant’è vero che è la prima volta che entriamo nella fase più critica dell’anno, quella che coincide con l’accensione dei riscaldamenti (15 ottobre-15 aprile), senza ancora aver superato il 35° giorno. Quindi si tratta certamente di un anno record, ma non possiamo dimenticarci che il meteo ha giocato e giocherà la sua parte, soprattutto nelle prossime settimane”.
L’accordo prevede, per il periodo invernale e fino ad almeno il prossimo 15 aprile, l’adozione di due livelli di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria.
Sulla base dei dati rilevati da ARPA Lombardia, in caso di superamento del limite giornaliero per l’inquinante PM10 per 7 giorni consecutivi i provvedimenti entreranno automaticamente in vigore a partire dal giorno successivo (9° giorno dal primo superamento) alla validazione ufficiale del dato (8° giorno).
Queste scadenze potranno variare in considerazione delle previsioni sull’andamento degli inquinanti, elaborate da ARPA sulla base delle condizioni meteorologiche attese nel periodo immediatamente successivo alla criticità in corso. Nel caso queste fossero complessivamente molto favorevoli all’accumulo degli inquinanti o, viceversa, alla loro dispersione, l’entrata in vigore delle misure potrebbe essere anticipata oppure sospesa.