Mobilità ciclabile in sharing in Italia

L’Osservatorio Sharing Mobility fornisce alcuni dati sul bikesharing, ovvero il servizio di “noleggio breve” delle biciclette in condivisione, presente in 31 città italiane.

La mobilità ciclabile è nella rosa delle proposte per combattere l’inquinamento acustico e atmosferico delle nostre città e decongestionare il traffico cittadino. Oggi, oltre alla possibilità di utilizzare una bicicletta propria, vi è anche quella di fruire del servizio di bikesharing, ovvero un servizio di “noleggio breve” delle biciclette in condivisione, offerto in diverse città italiane.

Il rapporto dell’Osservatorio prende in considerazione le flotte di biciclette in condivisione di numero pari o superiore alle 80 unità.
Si tratta sia di servizi free-floating, che prevedono la possibilità di lasciare la bicicletta ovunque, una volta utilizzata, che station based, ovvero che richiedono che la bicicletta sia riportata in un apposito spazio “dedicato”, alla fine dell’uso.
23 città offrono un unico servizio, 7, invece, mettono a disposizioni servizi con modalità operative diverse, sia free-floating che station based, che coesistono, mentre solo in una città, Roma, sono presenti due servizi di free-floating in competizione l’uno con l’altro.
Si riscontra la sistematica assenza di concorrenza tra operatori, diversamente da quanto avviene per il car-sharing, dove coesistono più operatori in competizione tra loro. Questo rappresenta di certo un limite.

Nel periodo preso in esame dall’Osservatorio (2015-2019), per quanto riguarda le iscrizioni del bike-sharing, non si registrano variazioni importanti per i servizi station based mentre, per il free-floating, si è assistito ad un vero boom, a scapito dei servizi station based, che iniziano a calare proprio a partire dal 2017, con il lancio del free-floating, che è cresciuto di oltre il 150% in soli due anni.
Per quanto attiene ai Km percorsi, le biciclette in free-floating effettuano percorsi inferiori rispetto a quelle station based; il primo tipo di servizio si caratterizza per noleggi brevi sia per la durata che per la percorrenza.

L’Osservatorio evidenzia che “oltre il 50% dei noleggi in free floating non ha durata superiore ai 5 minuti e addirittura il 73% è inferiore ai 500 mt”. Tutto questo fa pensare ad un utilizzo che potremmo chiamare di “ultimo miglio”, cioè per compiere l’ultimo tratto che separa dalla destinazione che si intende raggiungere.
Le biciclette in servizio station based, invece, hanno dati di percorrenza maggiori, si attestano su 1-2 km e, nell’80% dei casi, il noleggio ha durata di circa 20 minuti.

Un altro dato che ci fornisce l’Osservatorio riguarda i giorni della settimana in cui si concentrano i noleggi. Il free-floating viene utilizzato maggiormente durante il week end, questo ci può fare pensare che sia legato a momenti di svago e/o turistici, e durante il periodo notturno, mentre, le biciclette station based vengono utilizate, per lo più, durante la settimana utilizzo durante la settimana e nella giornatanegli orari cosiddetti di punta, la mattina tra le 8 e le 10 e, il pomeriggio, tra le 17 e le 19.

Nelle 7 città italiane dove coesiste il sistema di noleggio biciclette in free floating e station based, il primo viene favorito sul secondo, anche se il dato relativo al tasso di rotazione, ovvero alla media dei noleggi giornalieri, per singola bicicletta, sono in generale piuttosto bassi, in media 1,2 al giorno, poco più di un noleggio al giorno per bicicletta. Più della metà delle biciclette presenti nelle flotte vengono utilizzate una volta ogni due giorni. Si tratta di dati ancora lontani rispetto a quelli di Barcellona o Parigi, dove i noleggi si attestano in media a 5 per giorno per bicicletta.
La città italiana che più si avvicina a questi dati è Brescia, con una media di 4,6 noleggi bici per giorno, al secondo posto, tra le città italiane con il maggiore numero di noleggi, troviamo Pisa dove una bicicletta si noleggia, in media, 3,5 volte ogni giorno.

Fonte: ARPAT

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