Mobilità dei pazienti in Europa: la Commissione lancia una consultazione pubblica

A seguito del dibattito tenuto dalla Commissione il 5 settembre scorso, l’esecutivo UE lancia una consultazione pubblica riguardo alle cure sanitarie transfrontaliere.

La consultazione si baserà su una comunicazione, predisposta dal Commissario europeo responsabile per la salute e la tutela dei consumatori, Markos Kyprianou, nella quale saranno formulate proposte per un quadro europeo che garantisca servizi sanitari sicuri, efficienti e di alta qualità. Sulla base dei risultati della consultazione, la Commissione presenterà eventualmente le sue proposte ufficiali nel 2007.
Le prime discussioni sulla libera circolazione dei servizi di assistenza sanitaria, e in particolare sulla mobilità dei pazienti risalgono al 1998, dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea nei casi Kohl e Decker, riguardanti la diretta applicazione degli articoli del trattato CE sulla libera circolazione anche al rimborso dei servizi sanitari forniti all’estero. Nelle sentenze la Corte aveva, infatti, chiaramente indicato che i servizi sanitari sono soggetti alle disposizioni del Trattato relative alla libera circolazione dei servizi. I provvedimenti che condizionano il rimborso delle spese sostenute in un altro Stato membro a un’autorizzazione preliminare costituiscono ostacoli alla libera prestazione dei servizi, sebbene tali ostacoli possano essere giustificati per ragioni imperative di interesse generale.
La proposta di direttiva sui servizi nel mercato interno, presentata dalla Commissione all’inizio del 2004, conteneva perciò alcune disposizioni che recepivano quanto stabilito dalla Corte. Questo approccio, tuttavia non è stato accettato dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
Comunque, grazie al lavoro di un gruppo di alto livello, sono stati individuati alcuni settori specifici in cui l’azione coordinata tra gli Stati membri potrà generare economie di scala e apportare perciò un valore aggiunto ai sistemi sanitari nazionali:
-reti europee di centri di riferimento;
-collaborazione nella valutazione delle nuove tecnologie sanitarie;
-creazione di una piattaforma per lo scambio delle migliori pratiche mediante dati e indicatori compatibili;
-messa a punto di metodi più efficaci di valutazione dell’impatto delle nuove proposte sui sistemi sanitari.
Intanto dobbiamo prendere atto che il dibattito odierno che ha dato il via alla consultazione pubblica, solleciterà il contributo degli Stati membri, del Parlamento europeo e delle altre parti interessate, tra cui pazienti e operatori sanitari, con l’obiettivo di formulare proposte specifiche nel 2007.

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