Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva già lanciato forti allarmi contro il dilagare di incidenti mortali sul lavoro ha dichiarato: “questa è una catena che deve essere spezzata attraverso un intervento congiunto delle forze sindacali, governo e opinione pubblica. Io ho cercato di lanciare un grido di allarme e successivamente sono state adottate importanti iniziative: il cd decreto Bersani, l’istituzione della commissione parlamentare ad hoc”.
Il presidente della Camera Fauso Bertinotti ha detto: “Bisogna realizzare una svolta forte sulle politiche di sicurezza nei luoghi di lavoro. Servono interventi straordinari per il controllo sociale della sicurezza. Serve una svolta sulla sicurezza che chiami il Paese dalla commozione e dall’angoscia per quello che è accaduto a non accettare che ce ne siano altri.
Si è determinato un pesante arretramento in tema di sicurezza sul lavoro dopo le esperienze importanti degli anni Settanta quando modelli di interazione sull’ ambiente permettevano di intervenire sulla causa della malattia, di modificare l’ organizzare del lavoro, il controllo delle tecnologie e le prestazioni lavorative. E’ stata una esperienza straordinaria di prevenzione ma ora si è abbassata la guardia, c’è troppa precarietà, condizioni troppo a rischio”.
Il ministro Cesare Damiano chiede “una nuova mentalità e nuova cultura che rimetta davvero al centro della scena politica il lavoro come valore. Serve una nuova mentalità e cultura che rimetta davvero il lavoro come valore al centro della scena politica o altrimenti rincorreremo giorno dopo giorno tragedie in qualche modo annunciate.
Il Governo sta lavorando molto per prosciugare l’area enorme del lavoro nero e insicuro e ha inserito in Finanziaria norme importanti.
In due mesi abbiamo chiuso oltre 200 cantieri edili dove sono state rilevate irregolarità. Però tutto questo non basta se nel Paese non prevale un’altra cultura, un’altra mentalità sul lavoro”.
Quattro milioni di lavoratori in nero in Italia sono un segno grave“.
Il Ministro Damiano ha poi chiesto che “si esca dal silenzio il tema della sicurezza e che diventi argomento di un dibattito approfondito”.
Il governo intende fare altri interventi entro la fine dell’anno come la “legge delega sul testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Stiamo lavorando con il ministro Di Pietro per rivedere il codice degli appalti, in particolare riguardo al massimo ribasso dove si annida purtroppo una riduzione delle protezioni sociali, della sicurezza sul lavoro e quindi le incertezze sulle retribuzioni” ed h rivolto un appello agli organi di informazione e agli uomini di cultura per un forum sui temi del lavoro e della sicurezza perché si dia spazio all’informazione su questi temi.
E’ necessario educare i giovani ma più in generale tutti a una nuova cultura. E’ uno sforzo che le istituzioni devono fare”.
Ci sono successi ma non bastano perché ci sono anche tragedie come questa”.
Giampaolo PATTA, sottosegretario al Ministero Salute da detto: “Quando le piccole ditte operano in una grande azienda devono farlo sotto la responsabilità dell’ azienda madre. Bisogna che il responsabile della sicurezza sia uno solo”. Ed ha annunciato che questo è uno dei temi che il governo intende affrontare nella formulazione del TESTO UNICO”.
Antonio MONTAGNINO, Sottosegretario Ministero Lavoro ha detto: “Entro la fine di dicembre sarà presentato al Parlamento il ddl di Delega sul TESTO UNICO, che non soltanto riordina la normativa esistente, ma prevede innovazioni efficaci per rafforzare la prevenzione, potenziare vigilanza e controlli ed inasprire il sistema sanzionatoria”.
(RP)