Lavoro: da seguire con grande serietà l’esperienza francese dei ‘contratti di generazione’ Disoccupazione giovanile è un problema che sentiamo molto acutamente e drammaticamente.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ribadito quanto sia importante affrontare subito il tema del lavoro, in particolare del creare occasioni di lavoro per i giovani: “dobbiamo essere una Repubblica all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione” a cui “si devono uniformare tutti gli attori sociali e le rappresentanze politiche”.
Siamo in ritardo sul dilagare della disoccupazione giovanile sia in occidente che nei Paesi emergenti. Un problema che Italia “sentiamo molto acutamente e drammaticamente”.
E’ “da seguire con grande serietà” l’esperienza francese dei ‘contratti di generazione’, “il passaggio del testimone da un anziano ad un giovane” nel lavoro.
“Vedra’ il governo se ci sono le condizioni per fare qualcosa di simile anche in Italia” ha detto Giorgio Napolitano, intervistato dal Tg5.
Per Napolitano quel primo articolo della Costituzione ebbe grande significato: “si discusse moltissimo in Assemblea Costituente, e si scelse questa dizione anziché l’altra ‘una Repubblica dei lavoratori’. ‘Fondata sul lavoro’ è qualcosa di più, significa che c’è un principio regolatore a cui si devono uniformare tutti gli attori sociali e tutte le rappresentanze politiche”.Il Capo dello Stato ha quindi fatto presente che “rispetto ad allora, quello della disoccupazione giovanile non è un problema puramente italiano.
Il più importante settimanale internazionale di economia, The Economist, è uscito con una copertina e un editoriale il cui titolo è ‘Una generazione senza lavoro’ : si parla di 26 milioni di giovani solo nei paesi del mondo cosiddetto ricco che non sono più nel processo formativo, non stanno facendo addestramento e non hanno lavoro; nell’insieme, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha fatto la cifra di 75 milioni di giovani disoccupati, qualcosa di simile alla popolazione di un grande paese.
La verità – ha sottolineato il Presidente Napolitano – è che sono cambiate le tecnologie, sono cambiati i termini della competizione, si è colto molto in ritardo il rischio di un dilagare della disoccupazione giovanile sia in Occidente sia anche nei paesi emergenti o in una parte di essi, e in Italia questo problema lo sentiamo molto acutamente e drammaticamente.