Come ormai tristemente noto, il fumo è tra le principali cause del cancro, in particolare, del polmone, della cavità orale, della faringe, dell’esofago e della vescica; nuoce alla pelle, ai denti, alle ossa e alla fertilità; danneggia il cuore; contribuisce a causare infarti e ictus. Eppure, rispetto ai giovanissimi, continua a scendere l’età della prima sigaretta, tra i 10 e i 13 anni, e nella fascia 13-15, 1 ragazzo su 5 fuma. L’avvento della sigaretta elettronica, usata abitualmente più dai ragazzi che dalle ragazze (22% vs 13%), non ha arginato il fenomeno, al contrario la sua diffusione è ormai paragonabile a quella della sigaretta tradizionale. Inoltre, nonostante la stretta sulle normative, il 76% dei giovanissimi dichiara di non aver ricevuto il rifiuto di vendita per minore, segno che l’accesso all’acquisto è ancora troppo facile, e all’interno delle scuole, per quanto tra il 2010 e il 2018 siano diminuiti i fumatori nell’ambito degli istituti, (dal 44% al 14% gli insegnanti, dal 56% al 29% gli studenti), la strada è ancora lunga per arrivare ad una scuola veramente “smoke free”.
Non solo: la produzione di tabacco è tra le cause della deforestazione, e i rifiuti tossici della filiera, senza dimenticare i mozziconi gettati nell’ambiente, contribuiscono all’inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque.
Questa la riflessione che la LILT invita a percepire con il MIUR, chiamando i ragazzi nelle scuole a una grande “call to action” che li veda posizionare alle porte degli istituti drappi bianchi con la scritta “Non mandiamo in fumo il pianeta” e impegnarsi in una raccolta collettiva dei mozziconi che infestano parchi e strade sul territorio, per darne testimonianza il 31 maggio, nel corso di un incontro tra cittadinanza, rappresentanti delle sezioni provinciali LILT e istituzioni.
“Lo stile di vita sano, da solo, non basta: anche le condizioni ambientali, il contesto in cui si vive, hanno un peso per il nostro benessere” ha detto il Presidente della LILT Nazionale Francesco Schittulli “Ricordiamoci che l’insorgenza del cancro dipende anche dal tipo di aria che respiriamo, così come dalla qualità del suolo dove, ad esempio, si coltiva il cibo che mangiamo. Eppure i dati parlano chiaro: i fumatori sono in aumento e ciò che preoccupa di più è che si tratta di giovani, in particolare ragazze. Da sempre la LILT sottolinea e sostiene il significativo ruolo della scuola per trasmettere il valore dello stile di vita sano ai ragazzi e, con l’ausilio del MIUR, è con loro che vogliamo dialogare prima di tutto, anche con il supporto delle amministrazioni comunali, attraverso l’ANCI, perché acquisiscano concretamente tutte le dannose implicazioni provocate dalla semplice accensione di una sigaretta”.