Norma UNI 11793:2020, recupero di pneumatici fuori uso

Pubblicata la norma UNI 11793:2020 “Materiali da recupero di Pneumatici Fuori Uso – Gomma Vulcanizzata Granulare (GVG) – Test di cessione per la determinazione della compatibilità ambientale”.

La cura dell’ambiente, il rispetto per il pianeta passano anche attraverso il recupero, il riuso dei materiali più disparati. Ecco che in un ambito tecnico come quello della gomma vulcanizzata il recupero di pneumatici esausti diventa un’attività rilevante.

I processi di frantumazione dei pneumatici fuori uso consentono la produzione di materiali elastomerici sotto forma di granulato e di polverino, per i quali esiste un mercato, ovvero sussistono specifici utilizzi ai quali corrisponde un valore economico di scambio. Vari sono i requisiti tecnici a cui i materiali in questione devono rispondere per non essere più considerati rifiuti. Tra questi, vi è l’esigenza che la nuova sostanza non crei danno all’ambiente ed alla salute umana.

A questo proposito, la normazione, e nello specifico la commissione Ambiente, si è occupata di realizzare una norma che affronti tali tematiche: la UNI 11793.

Questo documento fornisce i metodi per l’estrazione dai materiali elastomerici, ottenuti tramite la frantumazione di pneumatici fuori uso (PFU) e gli sfridi di gomma vulcanizzata proveniente sia dalla produzione di pneumatici nuovi che dall’attività di ricostruzione dei pneumatici qualificati come rifiuti (Gomma Vulcanizzata), di sostanze potenzialmente pericolose per l’ambiente e la salute umana e definisce i limiti entro i quali tali sostanze devono essere contenute.

Tra i principali materiali elastomerici ricavati per frantumazione da pneumatici fuori uso vi sono i granulati, cioè la frazione avente dimensioni comprese fra 0,8 e 20 mm, e i polverini, ossia la frazione compresa fra 0 e 0,8 mm.

Al fine di valutare la compatibilità ambientale della gomma vulcanizzata, la norma si applica a un campione con granulometria compresa tra 0,8 e 2,5 mm. Sono definiti i metodi relativi all’estrazione in acqua di metalli pesanti e relative analisi tramite metodologie specifiche, alla determinazione del contenuto di composti organici dissolti in acqua e successiva analisi per ossidazione, all’estrazione con esano dei composti organici alogeni e successiva coulometria.

All’interno del documento vengono citati i seguenti riferimenti normativi:

UNI 10802 Rifiuti – Campionamento manuale, preparazione del campione ed analisi degli eluati;
UNI EN 14243-1 Materiali da recupero di pneumatici fuori uso – Parte 1: Definizioni generali relative ai metodi per determinarne dimensioni e impurità;
UNI EN 14243-2 Materiali da recupero di pneumatici fuori uso – Parte 2: Granuli e polverini – Metodi per determinare la distribuzione delle dimensioni delle particelle e delle impurità, compresi il contenuto di ferro libero e di tessile libero;
UNI EN 17087 Prodotti da costruzione – Valutazione del rilascio di sostanze pericolose – Preparazione di porzioni di prova dal campione di laboratorio per la prova di rilascio e l’analisi del contenuto;
UNI EN 1484 Analisi dell’acqua – Linee guida per la determinazione del carbonio organico totale (TOC) e del carbonio organico disciolto (DOC);
UNI EN 12457-4 Caratterizzazione dei rifiuti – Lisciviazione – Prova di conformità per la lisciviazione di rifiuti granulari e di fanghi – Parte 4: Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per materiali con particelle di dimensioni minori di 10 mm (con o senza riduzione delle dimensioni);
UNI EN ISO 11885 Qualità dell’acqua – Determinazione di alcuni elementi mediante spettrometria di emissione ottica al plasma accoppiato induttivamente;
UNI EN ISO 12846 Qualità dell’acqua – Determinazione del mercurio – Metodo mediante spettrometria di assorbimento atomico (AAS) con e senza arricchimento;
UNI ISO 1407 Gomma – Determinazione dell’estratto per mezzo di solventi.

Fonte: UNI

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