Il 2 luglio scorso, il Parlamento europeo ha approvato in seconda lettura due importanti regolamenti sulla etichettatura e la tracciabilità degli OGM.
Il 2 luglio scorso, il Parlamento europeo ha adottato misure più rigide sull’ etichettatura e la tracciabilità dei prodotti contenenti Organismi Geneticamente Modificati ( OGM). Non è stato un compito facile, in quanto prima di arrivare alla votazione l’ organo di legislazione europeo è stato sottoposto ad un’ intensa campagna globale sia del Governo USA sia dell’ industria biotech per minare e abolire le restrizioni verso gli OGM.I regolamenti varati dal Parlamento europeo che disciplinano l’impiego degli OGM sono due. Il primo definisce il sistema comunitario di tracciabilità e etichettatura degli OGM, mentre il secondo stabilisce un sistema finalizzato a regolamentare vendita e trasparenza informativa sulle derrate alimentari modificate. Le sementi per uso alimentare, prima non regolamentate, saranno inclusi nel campo di applicazione nel campo di applicazione del regolamento.Gli Stati membri dovranno quindi assumere tutte le misure necessarie per evitare la presenza ” accidentale” di OGM in altri prodotti. Tutti gli alimenti ed anche i mangimi animali contenenti o derivanti da OGM, oltre la soglia dello 0,9% dovranno essere chiaramente etichettati, rendendo possibile ai produttori ed ai consumatori di continuare ad evitare il loro utilizzo.Per ogni alimento che imbandirà le nostre tavole sarà possibile, attraverso un registro centrale europeo, rintracciarne la storia e il percorso che li contraddistingue, compreso l’ eventuale incontro con materie prime modificate. Infatti, ogni azienda dovrà predisporre una documentazione tecnica per ciascun prodotto, indicando con trasparenza tutti i passaggi che subisce. Come si legge nella relazione relativa alle proposte di regolamento, approvate dal Parlamento europeo e che riportiamo nel link, in merito alla coesistenza tra OGM e colture tradizionali, la direttiva di base ( 2001/18/CE) dovrà essere modificata e affermare che gli Stati membri assumono tutte le misure necessarie per evitare la presenza accidentale di OGM in altri prodotti. Ciò significa che il Parlamento europeo non è quindi riuscito a far introdurre misure obbligatorie. La clausola citata potrà però contribuire a sbloccare la situazione in alcuni Stati membri: 9 paesi dell’ UE si sono già pronunciati per una rigida separazione tra colture OGM e non, in modo da ridurre al minimo i rischi di contaminazione; altri paesi considerano invece che tale misura debba essere presa a livello europeo. La Commissione avrà il compito di raccogliere le informazioni ed elaborare linee direttrici sulla materia.
Fonte: Eur-Lex
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