Nuove proposte della Commissione Europea per vivere e lavorare in edifici di migliore qualità

La Commissione Europea ha adottato nuove proposte per ridurre l’impatto ambientale degli edifici ristrutturati e di nuova costruzione.

Ne dovrebbero conseguire impatti

■positivi per l’ambiente. Quasi metà del consumo finale di energia e dei materiali estratti dell’UE, oltre a circa un terzo del consumo di acqua dell’UE sono connessi alla costruzione e all’occupazione di edifici;
■positivi per il settore dell’edilizia. Il settore europeo dell’edilizia genera quasi il 10% del PIL e rappresenta 20 milioni di posti di lavoro.
■positivi per gli occupanti. Gli edifici sostenibili sono meno costosi da gestire e mantenere e hanno anche effetti positivi sulla salute e il benessere di coloro che li occupano.
Michel Barnier, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario facente funzione per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “Il settore edile dovrebbe guardare alle proposte adottate oggi come a un’opportunità per innovare e attirare nuovi talenti. Le nuove tecnologie offrono grandi potenzialità, non soltanto per le costruzioni nuove, ma anche per la ristrutturazione di milioni di edifici esistenti per trasformarli in edifici ad alta efficienza energetica. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità.”
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Si parla molto dell’efficienza energetica degli edifici, ma dobbiamo guardare anche al quadro d’insieme. Una migliore informazione dei cittadini in merito alle prestazioni ambientali è un modo sicuro per migliorare le prestazioni complessive dei nostri edifici. Fa bene all’ambiente, alla salute dei cittadini e ai loro portafogli.”

La costruzione, l’utilizzo e la demolizione degli immobili hanno spesso un notevole impatto sull’ambiente. Sebbene negli ultimi anni il settore dell’efficienza energetica nell’Unione europea abbia compiuto progressi notevoli, sono poche le informazioni disponibili in merito alle prestazioni ambientali complessive degli edifici. Alcune ricerche hanno dimostrato che il 79% dei nuclei familiari in tutta Europa vorrebbe poter tener conto degli aspetti ambientali nell’affitto o nell’acquisto di un immobile. Ciononostante, meno del 1% degli edifici in Europa è stato valutato sotto questo aspetto.

Le proposte avanzate consentirebbero ad architetti, fabbricanti di prodotti da costruzione, costruttori e a tutti coloro che vogliono affittare o acquistare un immobile l’accesso a informazioni di migliore qualità circa gli aspetti ambientali e sanitari coinvolti. Gli impatti ambientali delle diverse opzioni in materia di progettazione, costruzione, uso e demolizione potrebbero essere confrontati più facilmente, il che permetterebbe a sua volta di aumentare gli incentivi a favore degli edifici sostenibili in tutta l’UE.

A tal fine, in collaborazione con le parti interessate e le autorità nazionali, la Commissione elaborerà un quadro con un numero limitato di indicatori per valutare l’efficienza ambientale degli edifici. Lo scopo è fornire uno strumento che possa essere utilizzato in tutta Europa dai privati ma anche dalle autorità pubbliche. L’anno scorso da una consultazione pubblica è emerso che tale quadro costituirebbe un elemento importante per stimolare l’offerta e la domanda di edifici più rispettosi dell’ambiente.

Saranno inoltre adottate misure per migliorare direttamente le prestazioni ambientali degli edifici. Le nuove proposte agevoleranno il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione nonché il loro riutilizzo nella costruzione di nuovi edifici o nelle ristrutturazioni. Ciò significa che meno rifiuti finiranno nelle discariche e saranno necessari meno materiali vergini.

Le iniziative, insieme alle comunicazioni sui rifiuti e l’economia circolare, l’occupazione verde e il piano d’azione verde per le PMI, promuovono una rinnovata agenda in materia di efficienza energetica per i prossimi anni.

Fonte: ARPAT

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