L’Oms ha incluso il burnout nella nuova versione dell’undicesima International Classification of Diseases (Icd-11). Nel documento la sindrome è inserita nel capitolo “dei fattori che influenzano lo stato di salute”, anche se, precisa l’organizzazione, essa “non è classificabile come malattia o condizione medica”. Secondo l’Oms, “il burnout è una sindrome che deriva dallo stress cronico che si crea sul posto di lavoro e che non è stato gestito bene. È caratterizzato da tre dimensioni: esaurimento fisico e mentale, distacco crescente dal proprio lavoro e una ridotta efficienza”.
È importante precisare – come ha fatto l’organizzazione – che il burnout è una condizione che si riferisce solo a un contesto lavorativo e non può essere estesa anche ad altre area della vita. L’Oms ha anche specificato che prima di diagnosticare a qualcuno il burnout occorre anche escludere altri disturbi che presentano sintomi simili, come il disturbo dell’adattamento, l’ansia o la depressione.
In Italia proprio in questi giorni si parla dell’aumento dei suicidi nelle forze di polizia, 21 solo nei primi cinque mesi del 2019. Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, intervenuto a un convegno sul tema a Firenze ha detto che tra le cause dell’aumento dei suicidi c’è il burnout. Sugli agenti pesano turni pesanti e l’impegno crescente di fronte alle nuove esigenze della sicurezza collettiva. “Si opera con organici sempre più esigui”, ha sottolineato ancora Tissone.