Operatori sanitari, 1 milione di ferite da taglio o punta ogni anno

Operatori sanitari, ogni anno in Europa un milione di ferite da taglio o punta
19 ottobre 2012. Solo nel nostro Paese i casi sono quasi centomila e rappresentano un serio rischio occupazionale perché possono causare gravi infezioni.

Operatori sanitari, ogni anno in Europa un milione di ferite da taglio o punta

Solo nel nostro Paese i casi sono quasi centomila e rappresentano un serio rischio occupazionale perché possono causare gravi infezioni.

Per questo entro l’11 maggio del prossimo anno tutti gli Stati dell’Ue dovranno adottare una direttiva, che stabilisce una serie di misure per la prevenzione e la gestione di questo tipo di lesioni

Ogni giorno gli operatori sanitari di tutta Europa sono a rischio di ferite da taglio o da punta, che possono causare infezioni da agenti patogeni potenzialmente pericolosi, tra cui l’epatite B, l’epatite C e l’Hiv.

I casi di lesioni di questo tipo che si verificano ogni anno nei Paesi dell’Ue sono circa un milione, e di questi quelli che avvengono in Italia sono quasi centomila.

Una grave minaccia alla salute sul posto di lavoro. Una relazione del Parlamento europeo del 2010 ha descritto le ferite da aghi come “una delle più gravi minacce alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro in Europa”. Le ferite provocate da aghi possono avvenire durante lo svolgimento di una vasta gamma di procedure, dalle punture e iniezioni alle aspirazioni, alla manipolazione di rifiuti clinici, e sono soprattutto gli infermieri a correre i rischi maggiori. Nel corso dello stesso anno l’Unione europea ha emanato una nuova direttiva in materia di prevenzione delle ferite da punta e da taglio nel settore ospedaliero e sanitario allo scopo di offrire “la massima sicurezza possibile dell’ambiente di lavoro tramite la prevenzione delle ferite provocate da tutti i tipi di dispositivi medici taglienti”.

La nuova normativa si applica a tutti gli addetti del settore ospedaliero. La direttiva, redatta dalla Commissione europea ed emanata dal Consiglio dei ministri dell’Ue, diventerà legalmente vincolante l’11 maggio del prossimo anno. Si applica a tutti gli operatori ospedalieri e sanitari, sia che si tratti di personale a tempo pieno, a tempo parziale o subappaltatori, e ingloba l’accordo quadro Ue sulle ferite da punta e da taglio, negoziato dalla Federazione europea dei servizi pubblici (Epsu) e dall’Associazione datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario (Hospeem).

Numerose prescrizioni per identificare e ridurre i pericoli. La direttiva prescrive, in particolare, che dipendenti e datori di lavoro collaborino per identificare e ridurre i rischi e nel caso in cui si riscontri il pericolo di ferite o infezioni, lo si deve eliminare specificando le procedure di sicurezza per l’utilizzo e lo smaltimento dei dispositivi medici taglienti, adottando apparecchiature dotate di meccanismi di sicurezza e protezione, e vietando il reincappucciamento degli aghi. I dipendenti, inoltre, devono essere informati sui diversi rischi, sulle disposizioni di legge vigenti e sulle buone pratiche di prevenzione/registrazione degli incidenti. In caso di incidenti, i datori di lavoro devono fornire assistenza agli operatori feriti provvedendo agli esami medici necessari, alla profilassi post-esposizione, alla consulenza e alla riabilitazione, fornendo anche un indennizzo e garantendo la prosecuzione dell’occupazione.

Anche un sito web per aiutare le organizzazioni sanitarie.

Fonte: INAIL

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