La strategia di Lisbona lanciata nel 2000 era basata sulla consapevolezza che lUE, per far fronte alla concorrenza mondiale, ai cambiamenti tecnologici, alle sfide ambientali e allinvecchiamento della popolazione, doveva migliorare occupazione, produttività e competitività rafforzando nel contempo la coesione sociale. La strategia di Lisbona è stata rilanciata nel 2005 a seguito di un riesame intermedio che ha conferito maggiore centralità alla crescita e al miglioramento quantitativo e qualitativo delloccupazione.
La crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 ha provocato pesanti perdite di posti di lavoro e di produzione potenziale e un gravissimo deterioramento delle finanze pubbliche. Il piano europeo di ripresa economica, tuttavia, ha aiutato gli Stati membri ad affrontare la crisi, in parte mediante uno stimolo fiscale coordinato, mentre leuro ha costituito unancora per la stabilità macroeconomica. La crisi ha dimostrato pertanto che il coordinamento delle politiche economiche dellUE, quando è rafforzato ed reso efficace, può dare ottimi risultati.La crisi ha evidenziato altresì l stretta interdipendenza fra le prestazioni economiche e quelle occupazionali degli Stati membri.
In base alle considerazioni di cui sopra, la Commissione ha proposto di definire una nuova strategia per il prossimo decennio, nota come Europa 2020, per consentire allUnione di uscire più forte dalla crisi e di far progredire la sua economia verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, accompagnata da elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.
Cinque obiettivi principali, elencati negli orientamenti corrispondenti, costituiscono traguardi comuni che devono orientare lazione degli Stati membri, tenendo in considerazione le rispettive posizioni di partenza e le situazioni nazionali, e dellUnione. Gli Stati membri dovrebbero inoltre adoperarsi con il massimo impegno per conseguire i traguardi nazionali ed eliminare gli ostacoli che frenano la crescita.
Le politiche dellUnione si legge nella presente Decisione del Consiglio dellUE e i programmi di riforma degli Stati membri devono puntare anche alla crescita inclusiva. Crescita inclusiva significa costruire una società coesa in cui i cittadini possano prepararsi ai cambiamenti e gestirli e, di conseguenza, partecipare attivamente alla società e alleconomia. Le riforme degli Stati membri devono pertanto garantire a tutti accesso e opportunità in tutto larco della vita, in modo da ridurre la povertà e lesclusione sociale eliminando i fattori che ostacolano la partecipazione al mercato del lavoro, specialmente per le donne, i lavoratori anziani, i giovani, le persone con disabilità e gli immigrati regolari. Occorre inoltre estendere i benefici della crescita economica a tutti i cittadini e a tutte le regioni e promuovere una crescita capace di favorire loccupazione sulla base di un lavoro dignitoso.
Con ladozione della presente decisione sono adottati gli orientamenti per le politiche degli Stati membri, di cui allallegato, a favore delloccupazione.
(LG-FF)