Nella Sintesi al Parere si legge che:
Gli obiettivi di produttività e di competitività della strategia di Lisbona rinnovata potranno essere realizzati solo a condizione che i cittadini europei possano lavorare in condizioni sanitarie e di sicurezza soddisfacenti. Le disposizioni comunitarie garantiscono, insieme con quelle nazionali, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro.
La nuova strategia comunitaria 2007-2012 per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro deve tradurre in pratica questi obiettivi.
La salute e la sicurezza sul luogo di lavoro vanno considerate come un fattore fondamentale di crescita economica e di produttività. I costi in gioco sono ingenti e sono carico non solo delle imprese e dei lavoratori, ma anche della società nel suo insieme. Eimportante che tali costi vengano analizzati meglio, affinché emerga chiaramente fino a che punto la mancanza di sicurezza e un cattivo ambiente di lavoro comportano degli oneri per tutte le parti in causa e una perdita di produttività.
Il CESE si compiace dellobiettivo di ridurre del 25% gli infortuni sul lavoro e aggiunge che occorrerebbe anche definire un obiettivo analogo di riduzione delle malattie professionali, con particolare attenzione ai casi di cancro legati al lavoro.
Occorre predisporre, verificare e adeguare un piano dazione specifico, con obiettivi quantificabili e credibili, e meccanismi di rendicontazione comparativi.
Enecessario rispettare e applicare realmente i diritti dei lavoratori afferma ancora il CESE, tenendo conto delle nuove forme di occupazione e della necessità di fare in modo che la legislazione, e quindi le misure di controllo, coprano tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di lavoro e dalla forma di occupazione. Il mancato rispetto dei suddetti diritti equivarrebbe a una violazione dei diritti fondamentali.
Il Cese è favorevole a unadeguata attuazione della legislazione comunitaria, anzitutto attraverso lelaborazione e lesecuzione di strategie nazionali.
(LG-FF)