Parità di genere, un anno dalla pubblicazione della UNI/PdR 125 prima prassi di riferimento

La UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni” si pone come obiettivo l’inclusione e l’abbattimento del divario di genere nei luoghi di lavoro. UNI presenta i dati relativi alle certificazioni accreditate ad un anno dalla pubblicazione della prassi di riferimento.

 

È iniziata un anno fa una delle sfide più importanti compiute da UNI: il 16 marzo 2022 fu pubblicata la prima prassi di riferimento dedicata alla parità di genere, la UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni” strumento che si pone come obiettivo l’inclusione e l’abbattimento del divario di genere nei luoghi di lavoro, e fin dal principio le aziende e le imprese ne hanno tratto vantaggio.

Secondo la Banca dati Accredia, dalla pubblicazione della norma al 30 novembre 2022, sono state 68 le aziende ad aver ottenuto la certificazione accreditata per la parità di genere in Italia, per un totale di 323 luoghi di lavoro. Con dati in continua crescita: sono 900 le imprese che a breve otterranno questa certificazione.
Sono oggi 23 gli Organismi accreditati che possono rilasciare la certificazione per la parità di genere secondo la UNI/PdR 125:2022, i quali, per garantire un approccio uniforme e omogeneo nel rilascio delle certificazioni, devono applicare al loro interno un sistema di gestione della parità di genere conforme alla prassi. Altri 20 organismi hanno presentato domanda e sono in attesa di accreditamento.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha indicato i contenuti della prassi come parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere delle imprese, al contempo riservando il rilascio di tale certificazione agli organismi di valutazione della conformità accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1. La ricaduta diretta è che tutte le premialità, le incentivazioni e i benefici fiscali stabiliti per legge sono accessibili solo alle organizzazioni certificate UNI/PdR 125 sotto accreditamento. I certificati emessi devono quindi riportare, oltre ai marchi degli organismi di certificazione accreditati, il marchio di ACCREDIA e il marchio UNI.

La UNI/PdR 125 agisce e interviene su diversi aspetti all’interno di un’impresa:

  • il rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza
  • l’adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile, soprattutto le fasce giovanili, e le imprese femminili
  • l’adozione di misure che favoriscano le pari opportunità nell’accesso al lavoro, parità reddituale, pari accesso alle opportunità di carriera e di formazione, piena attuazione del congedo di paternità
  • la promozione di politiche di welfare a sostegno del “lavoro silenzioso” di chi si dedica alla cura della famiglia
  • l’adozione di misure specifiche a favore delle pari opportunità, in linea con quanto stabilito dall’art. 3.2 della Costituzione (uguaglianza sostanziale).

Per valutare l’efficacia delle azioni di parità di genere, le organizzazioni certificate utilizzano una serie di indicatori suddivisi in 6 aree di valutazione che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • cultura e strategia
  • governance
  • processi di gestione delle risorse umane
  • opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
  • equità remunerativa per genere
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Associazione Ambiente e Lavoro propone in relazione alla parità di genere il corso di formazione in videoconferenza in modalità sincrona “Migliorare le condizioni di lavoro attraverso l’eliminazione di discriminazioni, disuguaglianze, violenze” in data 22 maggio 2023.
Il corso ha il duplice obiettivo di fare chiarezza sul complesso quadro normativo in essere e di indicare alle aziende e ai dipendenti strumenti operativi per produrre concretamente spazi di lavoro più civili, equi e vivibili.
Ogni lavoratrice e lavoratore ha diritto infatti di svolgere le proprie funzioni in un ambiente che garantisca il rispetto della dignità umana di ciascuno evitando ogni tipo di discriminazione, di disuguaglianza e di comportamento aggressivo, importuno e indesiderato. Tale diritto deve essere tutelato nei luoghi di lavoro con specifiche azioni, alcune delle quali derivano dall’ottemperanza a norme cogenti, altre da scelte strategiche.
In questo momento storico l’obiettivo di eliminare i fenomeni di violenza fisica e psicologica e le discriminazioni viene perseguito con strumenti diversi. Vanno in questa direzione le norme specifiche contro la violenza e le molestie (Legge 4/2021), la raccomandazione n. 207/CEE sulla rimozione delle discriminazioni, ma anche il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (che nell’obiettivo 5 pone tra le priorità strategiche il contrasto delle disuguaglianze), la legge 162/2021 (che ha introdotto lo strumento della certificazione della parità di genere) e le incentivazioni oggi disponibili.
La cifra comune di tutte queste diverse disposizioni è data dal fatto di essere tutte finalizzate a rimuovere le disfunzionalità interne al sistema azienda e a promuovere una condizione di rispetto, equità di trattamento e di pari opportunità.

Fonte: UNI

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