Parità tra i sessi: la Commissione invia pareri motivati a Italia e Regno Unito.

La Commissione europea ha inviato, il 28/01/2010, pareri motivati all’Italia e al Regno Unito per essere venuti meno all’obbligo di comunicare la legislazione nazionale adottata per attuare le norme UE che vietano la discriminazione fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego
(Direttive 2006/54/CE).

La Commissione ha inoltre deciso di archiviare la procedura di infrazione avviata in relazione alla stessa direttiva contro il Lussemburgo dopo che tale Paese ha comunicato alla Commissione la propria legislazione che recepiva la direttiva.

Vladimir Spidia, commissario UE responsabile per le pari opportunità, ha affermato: “Questa direttiva è essenziale per promuovere la parità di trattamento tra uomini e donne, che costituisce un importante obiettivo dell’Unione europea. Le direttive UE non possono raggiungere appieno il loro potenziale se non vengono anzitutto recepite in modo completo e corretto nel diritto nazionale. Sono lieto di constatare che il Lussemburgo ha ottemperato al suo obbligo di comunicare la normativa nazionale che recepisce la direttiva e mi auguro che l’Italia e il Regno Unito facciano presto altrettanto”.

Comunque, è opportuno sottolineare che, nel frattempo, è stato emanato il Decreto Legislativo 25 gennaio 2010,n.5 recante “Attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego”nel quale è anche previsto che “Le lavoratrici in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia hanno diritto di proseguire il rapporto di lavoro fino agli stessi limiti di età (65 anni) previsti per gli uomini da disposizioni legislative, regolamentari e contrattuali”.

(LG-FF)

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