Sono più di 80 milioni le persone disabili in Europa e per molte di loro risulta difficile usare prodotti che fanno parte della vita quotidiana, come gli smartphone, i computer o gli e-book, oppure è difficile usare servizi importanti come le biglietterie automatiche o gli sportelli bancomat. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD, dall’inglese United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities) richiede all’UE e agli stati membri di garantire l’accessibilità. Si è resa perciò necessaria un’azione a livello europeo per stabilire dei requisiti comuni di accessibilità a servizi e prodotti.
Le nuove norme dovrebbero aiutare le persone con disabilità e gli anziani a partecipare attivamente alla vita sociale in Europa. Le nuove regole costituirebbero anche un incentivo per le imprese a promuovere l’innovazione verso prodotti e servizi più accessibili.
L’AEA stabilisce dei requisiti comuni di accessibilità per alcuni prodotti e servizi:
– biglietterie automatiche e macchine automatiche per il check-in;
– sportelli bancomat e altri terminali di pagamento;
– computer e sistemi operativi;
– smartphone, tablet e accessori TV;
– accesso ai servizi di contenuti audio-visivi e agli e-book;
– e-commerce;
– alcuni elementi per i servizi di trasporto passeggeri;
– comunicazioni elettroniche, incluso anche il numero d’emergenza 112.
L’azione comune europea impedisce agli stati membri di adottare leggi diverse, evitando così la creazione di un quadro frammentato all’interno del mercato europeo. Per ciò che riguarda le imprese, si semplificherebbe e si renderebbe più invitante, inoltre, la vendita di prodotti e servizi accessibili nell’Unione europea e all’estero.
Con le nuove norme si incoraggia la competizione tra gli operatori economici e si promuove la libera circolazione di prodotti e servizi accessibili. In merito a questi ultimi, ci si aspetta una più ampia scelta e un abbattimento dei loro costi, con un relativo impatto positivo sul bilancio pubblico nel lungo termine (poiché si ridurrebbe la dipendenza delle persone anziane o con disabilità).
Se da un lato sono previste delle esenzioni ad alcune micro-imprese (meno di 10 impiegati e fatturato inferiore a €. 2 milioni), per via della loro grandezza e delle loro limitate risorse, dall’altro si incoraggiano questi operatori economici a produrre e distribuire prodotti e a fornire servizi che siano compatibili con i requisiti stabiliti dalle nuove norme. Gli stati membri dovranno redigere delle linee guida alle micro-imprese per facilitare l’attuazione della legislazione.