Parlamento europeo contro le molestie sul luogo di lavoro.

Cinque milioni di casi l’anno per molestie sul luogo di lavoro. Questa la cifra imponente delle denunce che ogni anno vengono presentate in Europa da un lavoratore su dieci, principalmente ragazze con contratti a tempo determinato. Il 21 novembre scorso gli eurodeputati hanno approfondito il tema in un’audizione pubblica organizzata dalla Commissione parlamentare per i diritti della donna.

Secondo uno studio sulle condizioni di lavoro nell’Unione europea presentato da John Hurley Eurofound, oltre il 6% delle donne impiegate e il 4,5% degli uomini ha subito nel 2005 molestie morali sul luogo di lavoro. La più alta percentuale è stata registrata in Finlandia, 23% per donne e 15% per uomini, all’ultimo posto troviamo la Spagna, con il 2,5% i denunce per entrambe i sessi. Alcuni settori o lavori sembrano più “a rischio”: l’istruzione, la salute, la pubblica amministrazione, la ristorazione o i trasporti.. Come ha sottolineato Hurley, “le statistiche spesso non danno un’immagine affidabile e veritiera sull’ampiezza del fenomeno, anche per differenze culturali fra i vari paesi”.
Per la professoressa italiana Lara Lazzeroni, ricercatrice di diritto del lavoro all’Università di Siena, per la legge italiana “basta un solo contatto o gesto”, per violare la dignità della vittima. D’accordo con la Lazzaroni il presidente della Commissione parlamentare per i diritti della donne, la slovacca Anna Zàborskà del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (PPE-DE), ha aggiunto che: “E’ necessario coinvolgere le OGN e altri attori sociali per sconfiggere questo fenomeno”. La direttrice dell’agenzia europea per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, Jukka Takkala, ha confermato tale trend affermando che “il 35% degli adolescenti impiegati part-time nell’UE hanno subito molestie sessuali”.
LG-FF

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