Parlamento UE: Stati possono vietare OGM per ragioni ambientali

Greenpeace rende noto che il Parlamento europeo ha votato per dare agli Stati membri il diritto di vietare la coltivazione di Organismi geneticamente modificati sul proprio territorio anche per ragioni di carattere ambientale.

Riconoscere più poteri agli Stati sugli OGM. Il Parlamento europeo ha votato per dare agli Stati membri il diritto di vietare la coltivazione di Organismi geneticamente modificati per ragioni di carattere ambientale, limitando dunque il ruolo delle aziende biotech: è quanto rende noto Greenpeace, che sottolinea come Parlamento, Commissione e Governi dovranno ora iniziare i negoziati per la nuova legge. Per l’associazione sarà decisivo il ruolo della presidenza italiana.

La Commissione Ambiente del Parlamento UE ha emendato l’accordo raggiunto dai ministri lo scorso giugno che, secondo l’associazione ambientalista, presentava molte lacune e andava contro il precedente voto del Parlamento.
“Ci complimentiamo con il nuovo Parlamento europeo che cerca di assicurare agli europei e ai cittadini un’agricoltura e un ambiente privi di OGM. I parlamentari hanno radicalmente migliorato il testo adottato dal Consiglio che era stato fortemente influenzato dalla linea pro OGM del governo britannico. Il voto di oggi fornisce agli Stati membri basi legali solide per bandire la coltivazione di OGM dai propri territori, rendendo difficile per l’industria biotech contrastare i bandi nazionali nei tribunali – ha detto Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia – Ora il ruolo della presidenza italiana sarà decisivo per fare in modo che la proposta non venga annacquata e il testo non si trasformi in un cavallo di Troia durante le negoziazioni in sede di trilogo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento UE”.

Il presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente commenta: “Salutiamo positivamente la decisione presa oggi a larga maggioranza dalla Commissione Ambiente dell’Europarlamento relativa alla revisione della normativa sulla coltivazione degli OGM. Un provvedimento che consente agli Stati membri di vietarne o meno la coltivazione sul proprio territorio, anche per ragioni di carattere ambientale. L’introduzione del criterio ambientale rappresenta un importante passo in avanti che rafforza e rende più solido il diritto degli Stati membri a vietare la coltivazione degli OGM. Le prossime settimane saranno cruciali affinché l’Italia, durante il suo semestre di presidenza europea, si impegni per raggiungere un accordo in coerenza su quanto votato oggi dalla Commissione”.

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