Patto della Salute 2014-2016

Il Ministro Lorenzin illustra i punti fondamentali del nuovo Patto per la Salute per gli anni 2014-2016.

Il 10 luglio scorso è stata sancita l’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul nuovo Patto per la Salute per gli anni 2014-2016, l’accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.
Il patto precedente era stato siglato nel 2009 a valere per il trienno 2010-2012.

Di seguito un estratto dell’editoriale del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin pubblicato nella newsletter Saluteinforma+ dell’11 luglio:

“La Conferenza Stato Regioni del 10 luglio ha siglato l’intesa sul nuovo Patto per la salute 2014-2016. Sono molto soddisfatta perché tutto ciò è stato possibile proprio grazie al lavoro che abbiamo svolto con le Regioni ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze in un clima di grande collaborazione e senso di responsabilità comune. Siamo riusciti a creare, in una fase delicatissima, un’ottima sinergia che ci ha visto insieme autori di una vera e propria riforma della sanità italiana.

Questo risultato mi riempie di grande soddisfazione ed è la dimostrazione di cosa possono fare le istituzioni quando decidono di costruire insieme attorno ad un tavolo. Con l’accordo sottoscritto da Governo e Regioni sul nuovo Patto abbiamo messo in sicurezza il sistema sanitario italiano per le prossime generazioni e abbiamo gettato le basi per donare un nuovo volto alla nostra sanità. E’ stato il mio obiettivo sin dal principio del mio mandato e a distanza di un anno esatto, dopo tanto lavoro fatto con i miei Uffici, posso dire di averlo raggiunto.

Con il Patto abbiamo affrontato i grandi temi della sanità. Dalla programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del SSN sul territorio, alla definizione degli standard relativi all’assistenza ospedaliera, che, unitamente all’assistenza sanitaria transfrontaliera, all’aggiornamento dei LEA ed alla reale promozione dell’assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale.

Il tema degli investimenti in sanità è anch’esso centrale per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie. Tra le novità contenute nel Patto c’è anche la previsione di attivare un sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Sistemi Sanitari Regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi Sanitari Regionali, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. E’ previsto che questo compito venga affidato all’Agenas quale strumento operativo del Ministero della Salute, analogamente a quanto accade negli altri Paesi dell’Unione Europea.

Il Patto sarà governato da una cabina di regia politica, che ne garantirà il monitoraggio costante e verificherà l’attuazione di tutti i provvedimenti, avvalendosi di un apposito Tavolo tecnico, istituito presso l’Agenas. La possibilità di realizzare concretamente gli obiettivi fissati nel nuovo Patto per la salute è garantita non solo dai risparmi derivanti dall’applicazione delle misure in esso previste, che rimarranno nella disponibilità delle Regioni per finalità esclusivamente sanitarie, ma anche da quelli conseguiti dalla revisione della spesa, che saranno utilizzati per migliorare i livelli qualitativi dell’intero sistema sanitario”.

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