Patto salute: audizione alla Camera del Ministro Lorenzin

Patto salute: prosegue il confronto Regioni-Governo. Prime indicazioni del ministro Lorenzin durante l’audizione alla Camera

Si sta lavorando intensamente negli uffici del Ministero della salute dove da diversi giorni – nel corso di un confronto con Assessori e tecnici delle Regioni- si sta mettendo a punto il “Patto per la Salute 2014-2016” che potrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni.
Secondo il ministro Beatrice Lorenzin “due terzi del lavoro sono chiusi, l’altro terzo lo chiuderemo la prossima settimana”. Il 18 giugno, illiustrando le linee programmatiche del documento in Commissione Affari Sociali della Camera, ha detto che lo stato di avanzamento dei lavori “induce a ritenere che la prossima settimana si potrà chiudere il testo condiviso tra Stato e Regioni”. Lorenzin ha spiegato di non poter fornire dettagli perché la trattativa, a cui partecipa anche il Ministero dell’Economia, ancora è in corso. Comunque “stiamo procedendo in modo molto costruttivo e positivo con le Regioni e credo che uscirà fuori un buon Patto, soprattutto con dei grossi spunti innovativi” ha aggiunto Lorenzin, ricordando che tra i punti cardine ci sono “la programmazione, le cure primarie, i controlli e un diverso modello di gestione, ricerca e prevenzione”.
Il Patto affronta anche i temi dell’”assistenza ospedaliera e territoriale sui quali è in corso la valutazione dei ministeri. Contiene – ha aggiunto Lorenzin – la definizione di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all”assistenza ospedaliera in relazione alla prevista riduzione dello standard di posti letto ospedalieri”. Tra le parole chiave, la ‘razionalizzazione’ della rete ospedaliera, in base alla quale il numero dei posti letto degli ospedali pubblici – come confermato anche dal ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, nel corso del question time alla Camera – passerebbe dall’attuale standard del 4 per 1000 abitanti al 3,7. Tra le questioni poste sul tappeto – secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa – rientrerebbe anche quella di tagliare le convenzioni con le cliniche private dotate di un numero di posti letto inferiore a 60, che però potranno aggregarsi fra loro fino a raggiungere gli 80 posti letto.
Concetti confermati anche dal ministro Lorenzin: si prospetta una riduzione di posti letto dagli attuali 4X1000 abitanti a 3,7X1000 abitanti comprensivi di 0,7X1000 abitanti per la riabilitazione lungodegenza post-acuzie. Sono questi infatti i numeri forniti dalla Lorenzin, nel corso dell’audizione davanti la commissione Affari sociali della Camera sullo stato di avanzamento delle procedure per la definizione del nuovo Patto per la salute. Lorenzin, tra i punti del Patto, ha evidenziato anche “una maggiore equità sociale e una maggiore tutela delle fasce di popolazione caratterizzate da un reddito modesto in relazione ai componenti del numero familiare”. Sui piani di rientro la ministra ha spiegato: “Abbiamo la necessità di fare un salto di qualità, sia per quanto riguarda le misure in atto che quelle future, con una diversa partecipazione da parte dei soggetti interessati nell”ottica di una semplificazione e di uno snellimento delle procedure e una velocizzazione dei piani”.Rispetto alla programmazione in ambito territoriale, sono allo studio ipotesi per rafforzare il territorio rispetto all’ospedale, lavorando soprattutto sulla continuità assistenziale che dovrebbe aiutare a diminuire gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri.
Le risorse risparmiate “saranno reinvestite per politiche sanitarie”.Non sarà modificata nemmeno la quantità di gettito derivante dalla compartecipazione alla spesa pubblica attraverso i ticket. Tuttavia, come già annunciato, si lavora a una soluzione “che tenga conto, da una parte dell’invarianza di gettito, dall’altra del carico familiare e dell’attenzione alle nuove povertà”.

Fonte: Regioni

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