Si tratta di una norma sperimentale da esercitare entro il 2015, introdotta nel 2003 e confermata nella legge di riforma Monti Fornero, che consente alle donne, con 57 anni, se dipendenti, 58 se autonome e 35 anni di contributi di poter andare in pensione anticipata. Una recente circolare dell’Inps, però, ha precisato che anche per questa opzione si applica la finestra mobile, cioè un’attesa di 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome, nonché l’aumento dell’età anagrafica in ragione della speranza di vita. Perciò, nonostante la norma sia stata confermata, per molte donne si allontana la possibilità di andare in pensione anticipata, perché non più in possesso dei requisiti di accesso.
“E’ una interpretazione sbagliata – ha spiegato Colombini – e arbitraria, che va ben oltre le disposizioni di legge, sulla quale occorre aprire un confronto serio per ripristinare la corretta applicazione della norma. Per quanto riguarda l’Inca avvieremo la necessaria tutela a sostegno delle lavoratrici, anche con attività di contenzioso.”