Relazione sul progetto comune, approvato dal Comitato di conciliazione, relativo alla direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale e che abroga la direttiva 90/313/CEE del Consiglio
Votazione: 18.12.2002. Il Parlamento europeo, approvando l’accordo in conciliazione raggiunto con il Consiglio, ha dato il via libera alla nuova direttiva volta a facilitare laccesso del pubblico alle informazioni su questioni ambientali, nonché ad accrescere la qualità dellinformazione fornita. La direttiva rafforzerà i diritti dei cittadini che vogliono ottenere dalle autorità nazionali, regionali o locali informazioni relative, ad esempio, alla contaminazione di un fiume, a un progetto di costruzione o alla distruzione di un ecosistema.
Questo provvedimento è il primo di una serie di tre direttive volte a rendere la legislazione comunitaria conforme alla convenzione delle Nazioni Unite conclusa nel 1998 ad Aarhus e relativa alle informazioni, alle decisioni e al risarcimento su questioni relative allambiente. Al centro dei negoziati tra Parlamento e Consiglio vi era il problema di decidere se la direttiva dovesse essere più esigente della stessa convenzione: il Consiglio intendeva attenersi a questultima, mentre il Parlamento era determinato a spingersi oltre. L’accordo raggiunto ha privilegiato la posizione del Parlamento.
I funzionari pubblici saranno quindi tenuti a fornire unassistenza attiva ai cittadini alla ricerca di informazioni. Saranno inoltre creati elenchi per i documenti non divulgati in virtù delle esenzioni previste. Qualora si tratti di documenti in fase di elaborazione, lautorità pubblica è tenuta a comunicare il nome dellorganismo addetto nonché il tempo richiesto per la chiusura del fascicolo.
Il Parlamento è anche riuscito a far introdurre criteri di qualità per garantire che le informazioni fornite siano aggiornate, precise e comparabili. Luso delle nuove tecnologie per la trasmissione delle informazioni è incoraggiato. La definizione dellinformazione relativa a problemi ambientali comprenderà anche linquinamento della catena alimentare. Quanto al contributo finanziario, Parlamento e Consiglio partono dal principio che linformazione debba essere fornita gratuitamente, ma un contributo «ragionevole» potrà essere richiesto dalle autorità, purché non superi i costi reali causati dalla riproduzione dellinformazione.