Il Parlamento auspica che l’Unione europea assuma un ruolo guida garantendo che il 30% del territorio UE sarà costituito da aree naturali entro il 2030, e tenendo conto della biodiversità in tutte le politiche UE.
La biodiversità viene tradizionalmente definita come la varietà di tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Essa comprende il numero di specie, le loro variazioni genetiche e l’interazione di queste forme viventi all’interno di ecosistemi complessi.
In una relazione ONU pubblicata nel 2019, gli scienziati hanno lanciato l’allarme di estinzione per un milione di specie (su un totale stimato di 8 milioni), molte delle quali rischiano di scomparire nel giro di pochi decenni.
Alcuni ricercatori ritengono addirittura che stiamo attraversando la sesta estinzione di massa nella storia del pianeta Terra. Le precedenti estinzioni di massa hanno eliminato tra il 60 e il 95% di tutte le specie. Servono milioni di anni affinché gli ecosistemi guariscano da eventi di simile portata.
Gli ecosistemi in salute forniscono cose essenziali che si è portati a dare per scontate. Le piante convertono energia dal sole rendendola disponibile ad altre forme di vita. I batteri e altri organismi viventi scompongono la materia organica in nutrienti che forniscono alle piante un terreno sano in cui crescere.
Gli impollinatori sono essenziali per la riproduzione delle piante, garantendo la produzione di cibo. Piante e oceani agiscono come principali pozzi di assorbimento delle emissioni di anidride carbonica. Anche il ciclo dell’acqua si basa fortemente sugli organismi viventi.
In breve, la biodiversità assicura aria pulita, acqua potabile, terreni di buona qualità e l’impollinazione delle coltivazioni. Aiuta a contrastare il cambiamento climatico, l’adattamento a esso, e riduce l’impatto dei pericoli naturali.
Poiché gli organismi viventi interagiscono in ecosistemi dinamici, la scomparsa di una specie può avere un impatto di vasta portata sulla catena alimentare.
Non si possono conoscere di preciso quali sarebbero le conseguenze delle estinzioni di massa per gli esseri umani, ma si sa che è la varietà della natura a consentire all’uomo di vivere e prosperare.
Gli eurodeputati chiedono obiettivi legalmente vincolanti a livello sia locale che globale, al fine di aumentare le ambizioni riguardo alla tutela e al ripristino della biodiversità. Le aree naturali dovrebbero costituire il 30% del territorio UE entro il 2030 e gli ecosistemi danneggiati dovrebbero essere ristabiliti.
Per poter garantire finanziamenti sufficienti, il Parlamento propone che 10% del prossimo Bilancio a lungo termine dell’UE sia destinato alla salvaguardia della biodiversità.