Alla Camera approvazione definitiva del disegno di legge delega in materia di welfare a favore delle persone anziane.
Il Parlamento approva il disegno di legge delega in materia di politiche a favore degli anziani. Il 21 marzo 2023 la Camera dei Deputati ha chiuso l’iter del Ddl con 150 voti favorevoli, 72 astenuti e nessun contrario, nel rispetto dei tempi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si inizia ora a guardare alla seconda fase: la stesura dei decreti attuativi, da adottare entro il 31 gennaio 2024, per disegnare un nuovo welfare a favore delle persone anziane. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è già al lavoro per la predisposizione dei provvedimenti di attuazione della delega, a partire dall’assistenza sociale e dallo sviluppo degli ambiti territoriali sociali, ai fini dell’esercizio delle funzioni di competenza degli enti territoriali e della piena realizzazione dei LEPS e dall’introduzione di una prestazione universale, che associa a un trasferimento monetario anche i servizi alla persona.
Ampia soddisfazione da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, che afferma: “Questo risultato, nei tempi previsti dal PNRR, ci investe ora della responsabilità di disegnare nel dettaglio una riforma delle politiche per gli anziani, che nei fatti inciderà su come la nostra società, in costante invecchiamento, guarda a quella fase della vita e ne gestisce le esigenze. È un obiettivo che mi impegno a portare a termine, così da raggiungere l’integrazione effettiva degli aspetti sociali, sanitari e assistenziali per oltre 14 milioni di over 65 in Italia”.
A coordinare questo lavoro il Viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, che ha dichiarato: “Nasce oggi un nuovo welfare dove lo Stato si fa Stato che ha cura, scongiurando l’isolamento e la solitudine mediante la valorizzazione delle persone anziane, anche non autosufficienti. In soli 150 giorni abbiamo raggiunto un obiettivo storico con cui si affronta, mediante il riconoscimento del diritto degli anziani alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio, la grave carenza di assistenza territoriale, sia sanitaria sia sociale, che si ripercuote sulle strutture ospedaliere e sulle famiglie”.
FORUM TERZO SETTORE: SODDISFATTI DEL RISULTATO, ORA PIU’ RISORSE E PARTECIPAZIONE
“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione in via definitiva del cosiddetto Ddl Anziani. Parlamento e Governo hanno accolto, nel corso dell’iter del provvedimento, diverse proposte provenienti dal mondo del Terzo settore per realizzare una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone non autosufficienti” dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commentando il disegno di legge approvato in via definitiva alla Camera.
“I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento nel perseguire gli obiettivi prefissati, a partire dalla necessaria previsione di adeguati investimenti: non può esistere un welfare a costo zero e per invertire la tendenza che vede la nostra rete socio-sanitaria sempre più fragile, c’è bisogno di un importante impegno di risorse. Inoltre” prosegue Pallucchi “ci aspettiamo un concreto coinvolgimento del Terzo settore sin dalla messa a punto dei futuri decreti attuativi del disegno di legge e poi nella sua concreta attuazione sui territori, per una governance multilivello in grado di aumentare la qualità delle misure”.
“Il Terzo settore è portatore di competenze, esperienza e visione in questo campo: pochi giorni fa abbiamo presentato alle istituzioni il Manifesto ‘Verso un nuovo sistema di welfare’ che ci auguriamo possa essere una base di partenza per realizzare in Italia un sistema di welfare accessibile a tutti, inclusivo e al fianco delle persone” conclude Pallucchi.
CGIL E SPI CGIL: LEGGE NECESSARIA, MA PRIVA DI RISORSE
“Approvata anche alla Camera, e in attesa della pubblicazione in G.U., la legge quadro in materia di politiche in favore delle persone anziane. Una legge necessaria, ma senza risorse rischia di essere una cornice senza quadro” è quanto si legge in una nota congiunta di CGIL nazionale e SPI CGIL.
“Una legge sulla non autosufficienza è stata rivendicata per anni dalle organizzazioni sindacali confederali assieme alle proprie categorie dei pensionati. Un risultato positivo di questa mobilitazione è stato raggiunto con l’inserimento di una ‘Riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti’ tra gli obiettivi del PNRR a cui la legge dà attuazione. Si apre ora una fase importante nell’emanazione dei decreti attuativi, la cui stesura dovrà prevedere il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. I decreti dovranno garantire la presa in carico della condizione di fragilità della persona anziana, da parte del sistema pubblico e universale, superando divari territoriali e privilegiando servizi e presa in carico delle persone ai trasferimenti monetari”.
CGIL e SPI affermano “Lavoreremo affinchè la legge delega divenga parte di una riforma complessiva del sistema di welfare che abbia l’obiettivo di rimettere al centro una vera integrazione tra servizio sanitario nazionale e sistema socio-assistenziale, che armonizzi, coordini e rimetta al centro il diritto alla cura per tutti e tutte”.
“La legge presenta certamente elementi positivi e finalmente affronta in modo organico il tema del diritto alla salute, al benessere, alla cura, all’assistenza delle persone anziane, ma accanto a elementi positivi si registrano anche forti limiti e criticità. Innanzitutto, le scarse risorse a disposizione per finanziare gli interventi previsti, i LEPS – Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali e i LEA sanitari. È la criticità più rilevante, visto che per l’attuazione della legge non vengono previste risorse aggiuntive, ma si fa riferimento solo alle risorse a legislazione vigente. A tal proposito, esprimiamo una forte preoccupazione per come potranno essere garantiti le prestazioni e i servizi sanitari e sociali previsti dalla legge: senza risorse aggiuntive, anziché rendere esigibili i diritti per tutti e in modo uniforme in tutto il territorio nazionale, si rischia di cristallizzare divari e diseguaglianze per servizi e inadeguate condizioni di lavoro. Vanno perciò previste adeguate risorse per sociale e sanità già dalla prossima legge di bilancio”.
“Nell’iter dei decreti attuativi” proseguono CGIL e SPI “dovrà essere posta attenzione a non creare un sistema separato, esterno o parallelo al SSN o ai Servizi Sociali, ma garantite le necessarie risposte per le persone anziane nella più generale programmazione integrata socio-sanitaria. Al contempo, è necessario prevedere un sistema di presa in carico dei bisogni delle persone attraverso una rete di servizi, interventi, prestazioni, assicurati dal sistema pubblico integrato socio-sanitario, e non meri e nuovi trasferimenti monetari”.
Fonte: Ministero del lavoro