Politiche integrate del mercato del lavoro producono una migliore resa occupazionale.

E’quanto viene affermato nella nota della Commissione europea IP/07/1761 del 26 novembre 2007 che riportiamo nel link.

La forte ripresa dei mercati del lavoro dell’Unione europea nel 2006 ha comportato un aumento dell’occupazione di 4 milioni di unità – la crescita maggiore a partire dal 2000 stando all’edizione 2007 della relazione “L’occupazione in Europa”: ma lungi dall’essere un’occasione per autoelogi prematuri, il migliorato clima economico offre un’opportunità unica per sollecitare con maggiore vigore riforme strutturali di cui si avverte una forte necessità. Gli Stati membri devono in particolare sviluppare politiche dell’occupazione e della formazione maggiormente integrate per accrescere la sicurezza dell’occupazione a vantaggio dei lavori dell’UE in un’economia globale che si evolve.

Vladimir Spidla, Commissario responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, ha espresso il suo plauso per il miglioramento della situazione: “La relazione appena pubblicata evidenzia che gli sforzi realizzati in Europa in materia di politica dell’occupazione iniziano a dare frutti. Rispetto a un anno fa è cresciuto il numero dei cittadini europei che hanno un posto di lavoro. Ciò però non deve essere fonte di autocompiacimento se vogliamo che l’Unione europea mantenga il suo impegno a raggiungere gli ambiziosi obiettivi in materia di occupazione che ci siamo fissati. Abbiamo potuto constatare c he riforme dell’occupazione bem concepite funzionano e dobbiamo fare in modo di trarre insegnamenti dalle esperienze positive fatte in diversi Stati membri”.

La relazione esamina le tendenze strutturali del mercato del lavoro ed evidenzia che politiche globali e ben articolate in importanti ambiti prioritari, come ad esempio l’approccio del ciclo di vita applicato al lavoro e alla flessicurezza, possono effettivamente migliorare i risultati socioeconomici negli Stati membri dell’UE.

(LG-FF)

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