Vai all’articolo sul sito dell’ARPAT, al link a fianco.
Di questi temi si occupa larticolo di Ivan Hačič, della Direzione Ambiente dell’OECD ( in italiano OCSE) che approfondisce il capitolo dedicato alla Germania nellEnvironmental Performance Review dell’OECD e lo integra con le informazioni e i dati disponibili a gennaio 2012.
Il motivo della scelta di approfondire il caso Germania, paese leader in Europa nel campo delle politiche ambientali, è tutto da ricercare nella sua precoce vocazione a occuparsi della protezione dellambiente attuando politiche trasversali per promuovere e incoraggiare la ricerca e linnovazione.
La Germania ha infatti cominciato ad attuare politiche ambientali integrate già nel decennio 1970-1980. Le prime azioni furono mirate alla riduzione delle emissioni inquinanti delle centrali elettriche e di altre fonti.
Nel successivo decennio, dal 1980 al1990, il focus fu spostato sulla gestione dei rifiuti e sul miglioramento della percentuale di riciclaggio dei materiali.
Tali politiche, associate a regolamenti e norme severe, hanno portato allo sviluppo di una serie di nuove tecnologie che oggi sono ampiamente diffuse e utilizzate a livello mondiale. La Germania detiene attualmente una posizione di leadership nel settore e la sua esperienza conferma che in linea di principio e di fatto qualsiasi politica ambientale può stimolare risposte innovative in grado di orientare positivamente leconomia.
Tra il 1980 e il 1990 le severe norme sulla limitazione delle emissioni dei veicoli a motore, in seguito riprese in ambito UE a partire da Euro 1 nel 1992, hanno favorito la ricerca di nuovi modelli anche ad alimentazione integrata, anche se dal 2000 tale tasso di innovazione di è stabilizzato, se non diminuito, forse a causa della diminuzione delle imposte sui carburanti (dal 68%nel 1998 al 51% nel 2008).
Il recupero dei rifiuti è obbligatorio già dal 1986. Le norme per gli imballaggi partono dal 1991, mentre di responsabilità dei produttori si parla dal 1996.
Più di recente, nel 2005, è stato introdotto il divieto di conferire in discarica i rifiuti non pre-trattati per raggiungere entro il 2020 una quota vicina a zero.