Facebook, MySpace, Twitter I cosiddetti social network attraggono sempre più utenti, giovani e meno giovani, per la facilità di condividere informazioni, idee, immagini Ma come garantire che la nostra vita privata sia rispettata anche nel web?Come educare i ragazzi a difendere la propria privacy.
Prima di postare pensa quello che pubblichi rimane ondine, questo il titolo del seminario organizzato dalla Commissione europea il 9 febbraio scorso, per riunire intorno allo stesso tavolo utenti dei social network, imprese ed esperti. Tema del giorno: riusciamo a tenere sotto controllo la nostra identità ondine. Chi e come contribuisce a costruirla? Che rischi per i minori, e quali soluzioni possibili?.
Nel documento del Parlamento europeo che riportiamo nel link, dal titolo Posta con la testa: proteggere la propria identità nei social network, si sottolinea che siamo tutti daccordo che i social media offrono grandi opportunità. Ma a quale prezzo?
Secondo Michel Walrave dellUniversità di Anversa i rischi sono di due tipi:
-Rischio sociale ricatti, molestie e fenomeni di cyber bullismo. I casi più ricorrenti sono insulti, minacce e umiliazioni, via telefono o via internet. Le ricerche condotte in Europa svelano che, a seconda del paese, fra il 30% e il 50% degli adolescenti ha subito qualche forma di cyber-bullismo.
-Scarsa consapevolezza I ragazzi spesso mostrano sorpresa quando si spiega loro chi può vedere il loro profilo e quali informazioni (foto, video, commenti
.) possono essere viste anche da professori, genitori, possibili datori di lavoro.
Una risposta europea è stata data il 10 febbraio quando la Commissione europea e gli amministratori dei 20 più diffusi social network, inclusi Facebook e MySpace, hanno sottoscritto i principi per un uso sicuro dei social network nellUE. Lo scopo è migliorare la tutela soprattutto dei minori, aik quali è dedicata anche una campagna contro il cyber-bullismo.
(LG-FF)