Prada e le borse prodotte con la manodopera in nero: il tribunale dà ragione a Report

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Dottoressa Micaela Serena Curami, ha archiviato il procedimento relativo alla querela proposta da Patrizio Bertelli amministratore delegato di Prada contro Milena Gabanelli e Sabrina Giannini, per la puntata di Report dedicata alla moda e al lavoro nero dal titolo “schiavi del lusso”.

da Report.it

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Dottoressa Micaela Serena Curami, ha archiviato il procedimento relativo alla querela proposta da Patrizio Bertelli amministratore delegato di Prada contro Milena Gabanelli e Sabrina Giannini, per la puntata di Report dedicata alla moda e al lavoro nero dal titolo “schiavi del lusso”.

Nel corso del servizio del 2009 fu riproposto il controllo eseguito dalla Guardia di Finanza presso un laboratorio di pelletteria in provincia di Napoli che produceva borse per conto della società di Bertelli e Miuccia Prada. Dall’ispezione emerse che il terzista di Prada usufruiva esclusivamente di manodopera in nero. La presenza sul posto dell’ispettore qualità di Prada amplificò le responsabilità della griffe di moda per il mancato controllo “etico” della filiera che fu rimarcato nell’inchiesta, oltre a mettere in evidenza il notevole scarto tra i costi alla produzione della nota borsa “piattina” (effettuata presso il laboratorio napoletano) e il prezzo finale.

Il Gip ha rigettato l’opposizione alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero presentata dall’avvocato di Patrizio Bertelli, Giulia Bongiorno, e in totale accoglimento alle argomentazioni difensive del legale delle due giornaliste, ha archiviato con la seguente motivazione: «Le notizie riportate nel servizio oggetto di querela sono veritiere; sussisteva certamente l’interesse pubblico alla conoscenza delle stesse; infine le modalità di esposizione appaiono indubitabilmente improntate a correttezza».

30 novembre 2011

(Red)

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