Presentata alla Camera la Relazione annuale INAIL, nel 2023 in calo gli infortuni e i casi mortali denunciati mentre registrano un aumento del 19,5% le malattie professionali.
Nel 2023 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono provvisoriamente 375.578 (pari al 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti “fuori dall’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) “fuori dall’azienda”. A rilevarlo è la Relazione annuale INAIL 2023 presentata il 14 ottobre mattina alla Camera, dal presidente Fabrizio D’Ascenzo.
Illustrando l’andamento di infortuni e malattie professionali, il bilancio delle attività svolte dall’Inail negli ambiti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, e la strategia per affrontare le sfide del futuro in materia di salute e sicurezza sul lavoro, D’Ascenzo ha sottolineato che “la Relazione annuale rappresenta un’occasione importante per inquadrare le attività svolte in una prospettiva strategica, che mira a contrastare l’angosciante fenomeno degli incidenti sul lavoro. Solo valorizzando un processo virtuoso basato sull’attivazione corale delle leve che riducono il rischio infortunistico da parte degli attori del welfare – istituzioni, parti sociali, pubbliche amministrazioni, associazionismo, soggetti del sistema prevenzionale – si sarà in grado di rilevare nel tempo trend decrescenti del fenomeno”.
“Questa azione comune – ha aggiunto il presidente dell’Inail – potrà innestarsi sulla pluralità di iniziative che abbiamo adottato, dall’erogazione di finanziamenti alle aziende che innovano impianti e processi produttivi in logica di prevenzione alla premialità di matrice assicurativa per le imprese che investono in sicurezza, dalle attività di informazione e formazione volte a innalzare i livelli di conoscenza e consapevolezza del rischio alla valorizzazione della ricerca, che deve saper trasferire i risultati dell’innovazione al mondo produttivo”. Altrettanto importante è “l’intensificazione dei rapporti di collaborazione col sistema datoriale, mediante l’apporto consulenziale qualificato, il potenziamento della funzione di vigilanza sulla regolarità del rapporto assicurativo e lo sviluppo di un ecosistema di comunicazione originale, capace di individuare un linguaggio chiaro, corretto, comprensibile ed efficace per il pieno dispiegamento dei diritti di cittadinanza”.
Dall’analisi dell’andamento infortunistico e tecnopatico, a cui la nuova Relazione annuale dell’Istituto dedica un focus di approfondimento specifico, emerge anche che nel 2023 le denunce di malattie professionali sono state oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto al 2022. Questo incremento era comunque atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da Covid-19, ha caratterizzato sia il 2020 (quando sono pervenute circa 45mila denunce) sia, in minor misura, il 2021 (poco più di 55mila casi). Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49mila. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono essere protocollate più denunce. Nell’ambito della gestione assicurativa Industria e servizi, circa la metà delle denunce codificate per attività economica riguarda il settore manifatturiero e quello delle Costruzioni, con 13mila casi ciascuno. Seguono, a distanza, il Commercio (meno di cinquemila), la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto-magazzinaggio (3-4mila ciascuno).
“In un contesto sociale, tecnologico e ambientale caratterizzato da costanti e inarrestabili cambiamenti del mondo produttivo – ha spiegato D’Ascenzo – per affrontare le sfide che lo attendono e consolidare il suo ruolo di ente preposto alla tutela di lavoratrici e lavoratori l’Inail intende agire su due fronti: quello interno, riguardante l’organizzazione, la gestione, il management e le risorse umane, tecniche e finanziarie, e quello esterno, inerente alla piena realizzazione della mission istituzionale a forte vocazione sociale, che va ben oltre la tradizionale connotazione di ente assicuratore. Con l’insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione e del nuovo direttore generale, quest’anno si è completato l’assetto della governance, che opererà nel rispetto reciproco di ruoli e funzioni per dare un ulteriore impulso alla missione dell’Inail, affrontare le sfide e mantenere gli impegni”.
A questo scopo, ha precisato il presidente dell’Istituto, “è essenziale puntare sullo sviluppo del capitale umano, riconoscendo il merito delle persone che all’interno dell’Inail assolvono ai propri compiti con competenza e prevedendo l’acquisizione di nuove risorse nei diversi ambiti professionali, in un’ottica di graduale ricambio generazionale”. Sul fronte esterno, invece, “nel ribadire che alcune scelte strategiche non sono nella piena disponibilità dell’Istituto, anche in ragione del perimetro di autonomia fino a oggi riconosciuto, si continuerà a operare in raccordo con le funzioni legislativa ed esecutiva del Paese, affinché quegli stessi obiettivi diretti a innalzare i livelli di tutela dei lavoratori, indicati dal Civ e condivisi dagli Organi di gestione, trovino concreta realizzazione sotto il profilo soggettivo, con l’universalità della tutela assicurativa, e oggettivo, attraverso l’innalzamento dei livelli delle prestazioni”.
In questa direzione si muovono alcune proposte formulate dall’Inail per la rivisitazione della disciplina della materia, come l’abbassamento della franchigia relativa all’indennizzo del danno biologico, accompagnato da una maggiore coerenza dei parametri di riferimento delle relative tabelle, e la stabilizzazione dell’estensione della tutela assicurativa Inail agli infortuni avvenuti nello svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento dei docenti e degli studenti delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, compresi gli alunni delle scuole dell’infanzia, introdotta in via sperimentale per l’anno scolastico e accademico 2023-2024 e prorogata anche per il 2024-2025 con il decreto legge n. 113 dello scorso 9 agosto.
Intervenendo a conclusione, il ministro Calderone ha ribadito l’importanza di diffondere la cultura della sicurezza in tutti i settori della società, a partire dal mondo della scuola, dove si formano i lavoratori del futuro, “perché prevenire vuol dire arrivare prima, non arrivare invece un momento dopo che sono successi fatti dolorosi. Con l’estensione della tutela Inail alle attività di insegnamento-apprendimento abbiamo fatto la scelta, assolutamente condivisa e sostenuta a livello trasversale, di mettere in protezione i nostri ragazzi e il personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado, perché era importante prima di tutto avere dei luoghi di formazione sicuri. Altrettanto importante è il disegno di legge che prevede l’insegnamento dei fondamenti della normativa in materia di salute e sicurezza”.
RELAZIONE ANNUALE 2023
INDICE
1. Andamento infortunistico
2. Bilancio e risultati di gestione
3. Assicurazione
4. Prestazioni
5. Prevenzione e sicurezza
6. Ricerca
7. Patrimonio
8. Innovazione tecnologica e digitalizzazione
9. Aspetti evolutivi
Focus sull’andamento infortunistico
Fonte: INAIL
Vai alla notizia completa e alla “Relazione annuale INAIL 2023″…