Secondo il Sole 24 Ore, per quanto riguarda la previdenza il Lussemburgo è in vetta, e assicura un tasso di sostituzione a un lavoratore medio ad anzianità piena pari al 102%: la prima pensione cioè è pari allultimo stipendio. Irlanda e Gran Bretagna fanalini di coda.Redditi oltre il 75% dello stipendio a Vienna, Roma e Budapest.
Le differenze esistenti nellUE sono fortissime non solo per la quota di spesa sociale destinata alle pensioni (dal 62% dellItalia al 24% dellIrlanda), ma anche per i livelli di reddito assicurati al momento del pensionamento (tasso di sostituzione, cioè rapporto tra lultimo stipendio e la prima pensione), e i sistemi di finanziamento della spesa sociale. Simile, invece è spesso letà per la pensione di vecchiaia, 65 anni, e uniforme la marcia verso labolizione o quasi della pensione di anzianità.
Il Lussemburgo è in vetta, e assicura un tasso di sostituzione a un lavoratore medio ad anzianità piena pari al 102%: la prima pensione è superiore cioè allultimo stipendio. Austria, Italia, Ungheria, Spagna hanno un tasso di sostituzione, alle stesse condizioni, superiori al 75%.Al polo opposto invece Irlanda e Gran Bretagna, dove il tasso di sostituzione e per lo stipendio medio pari rispettivamente al 30,6 e al 40-50 % circa, secondo i casi.Con la sola pensione, insomma, non si vive.
Fonte maggiore di finanziamento della rete di protezione sociale (pensioni, sanità,ecc.) sono nella UE mediamente i contributi di lavoratori e imprese, che coprono il 60,6% della spesa, dice unanalisi Eurostat del 2005 su dati da inizio secolo. Il contributo della fiscalità generale è del 36%.
Sotto queste medie, si confermano vaste differenze nazionali. Danimarca e Irlanda , ai poli opposti della graduatoria di spesa pro capite, traggono entrambe il 60% delle risorse dalla fiscalità generale. E vi fanno massicciamente ricorso con il 45% della spesa anche Regno Unito, Polonia e Svezia. Questo è dovuto a diverse impostazioni dorigine del sistema, con il ricorso allo Stato meno pronunciato là dove allorigine la sicurezza sociale era di tipo assicurativo (sistema bismarckiano) e non assistenziale pubblico. Il ricorso alla fiscalità è in aumento anche in paesi che in passato la utilizzavano meno, come Francia, Italia e Portogallo.
(da Il Sole 24 Ore del 9-1-2006)
Il Lussemburgo è in vetta, e assicura un tasso di sostituzione a un lavoratore medio ad anzianità piena pari al 102%: la prima pensione è superiore cioè allultimo stipendio. Austria, Italia, Ungheria, Spagna hanno un tasso di sostituzione, alle stesse condizioni, superiori al 75%.Al polo opposto invece Irlanda e Gran Bretagna, dove il tasso di sostituzione e per lo stipendio medio pari rispettivamente al 30,6 e al 40-50 % circa, secondo i casi.Con la sola pensione, insomma, non si vive.
Fonte maggiore di finanziamento della rete di protezione sociale (pensioni, sanità,ecc.) sono nella UE mediamente i contributi di lavoratori e imprese, che coprono il 60,6% della spesa, dice unanalisi Eurostat del 2005 su dati da inizio secolo. Il contributo della fiscalità generale è del 36%.
Sotto queste medie, si confermano vaste differenze nazionali. Danimarca e Irlanda , ai poli opposti della graduatoria di spesa pro capite, traggono entrambe il 60% delle risorse dalla fiscalità generale. E vi fanno massicciamente ricorso con il 45% della spesa anche Regno Unito, Polonia e Svezia. Questo è dovuto a diverse impostazioni dorigine del sistema, con il ricorso allo Stato meno pronunciato là dove allorigine la sicurezza sociale era di tipo assicurativo (sistema bismarckiano) e non assistenziale pubblico. Il ricorso alla fiscalità è in aumento anche in paesi che in passato la utilizzavano meno, come Francia, Italia e Portogallo.
(da Il Sole 24 Ore del 9-1-2006)