Primo sì della Camera dei Deputati all’introduzione del reato di tortura

Con il DDL della Camera 915, il Parlamento italiano ha votato il primo sì per l’introduzione dell’articolo 613-bis nel nostro codice penale in materia di reato di tortura.

Il testo che riportiamo nel link, approvato nell’Aula di Montecitorio in prima lettura il 13 dicembre 2006, prevede pene di reclusione da 3 a 12 anni, raddoppiata nel caso che la tortura porti alla morte. Verrà punito chiunque “violenza o minacce gravi, infligge ad una persona forti sofferenze fisiche o mentali ovvero trattamenti crudeli, disumani o degradanti allo scopo di ottenere da essa o da una terza persona informazioni o confessioni su un atto che essa stessa o una terza persona ha compiuto o è sospettata di avere compiuto ovvero per motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa o sessuale”. La pena – prevede ancora il testo – è aumentata se il reato di tortura viene commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio. Viene ewsclusa l’immunità diplomatica per il delitto di tortura ai cittadini stranieri sottoposti a procedimento penale o condannati da una autorità giudiziaria straniera o da un tribunale internazionale. Il Testo è stato ora trasmesso al Senato della Repubblica.

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