Processo Petrolchimico-Mantova: accusa presenta prove su esposizione all’amianto

Processo Montedison-Mantova, foto, choc
“Gli operai lavoravano fra tonnellate di amianto”

L’accusa ha presentato in aula “prove schiaccianti” sull’esposizione all’amianto a cui erano stati sottoposti gli operai del petrolchimico. La documentazione fotografica si riferisce agli anni dal 1972 al 1989. Settantadue i lavoratori morti, dodici gli ex manager imputati

Processo Montedison-Mantova, spuntano foto choc
Gli operai lavoravano fra tonnellate di amianto

Fonte: gazzettadimantova

L’accusa ha presentato in aula “prove schiaccianti” sull’esposizione all’amianto a cui erano stati sottoposti gli operai del petrolchimico. La documentazione fotografica si riferisce agli anni dal 1972 al 1989. Settantadue i lavoratori morti, dodici gli ex manager imputati

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Colpo di scena al processo Montedison davanti al tribunale di Mantova. L’accusa, con una mossa che ha sorpreso tutti, ha presentato in aula “prove schiaccianti” sull’esposizione all’amianto a cui erano sottoposti gli operai del petrolchimico.

Si tratta di una documentazione fotografica eccezionale, che si riferisce proprio agli anni (dal 1972 al 1989) in cui i dodici ex manager, oggi imputati, avrebbero causato la morte di 72 operai. Il tutto attraverso il puntuale e scioccante resoconto del dottor Paolo Ricci: “Il pericolo è stato sottovalutato”.

E’ stato proprio Paolo Ricci, attuale responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’Asl di Mantova, ma all’epoca tecnico appena assunto, ad assestare un durissimo colpo alla difesa che alle prime battute dell’udienza aveva cercato, ma con scarso successo, di controbattere alle tesi scientifiche del perito Merler sugli effetti cancerogeni della sostanza. Obiettivo dei legali della difesa dimostrare la scoperta tardiva di quel pericolo e quindi la non responsabilità dell’azienda.

Ma la testimonianza di Ricci, nella sua duplice veste di testimone e ufficiale di polizia giudiziaria, ha dimostrato l’esatto contrario. Ricci ha spazzato via, in un sol colpo, molti di quei dubbi sui quali i difensori di Montedison avevano puntato, in particolare sulla carenza o la mancanza di documentazione.

Il racconto di Ricci davanti ai giudici. «Sono stato assunto dall’Asl il 19 settembre del 1988 – ha detto in aula – e pochi mesi dopo, il 24 febbraio 1989, ho effettuato il primo sopralluogo alla Montedipe, dov’era stato demolito un impianto per la produzione dello stirene.

Era la prima volta che succedeva. Un atto di disobbedienza nei confronti della direzione dell’Asl che per anni aveva gestito i controlli in termini negoziali. Trovai un’area con materiale di decoibentazione che poteva contenere amianto.
Raccolsi un campione del materiale e un laboratorio di Verona mi confermò la presenza della sostanza».

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