Processo Thyssen: l’ex responsabile sicurezza si commuove, Guariniello chiede sconto di pena

Continua il procedimento di secondo grado a Torino.

Processo Thyssen:
– l’ex responsabile sicurezza si commuove
– Guariniello chiede sconto di pena

Continua il procedimento di secondo grado a Torino.

L’ex responsabile della sicurezza dello stabilimento andato a fuoco ha chiesto la parola: “Ero amico delle vittime, non passa giorno senza pensare a loro”.

Un intervento che ha convinto il procuratore generale a proporre tre anni e mezzo di carcere in meno e le attenuanti generiche

TORINO – L’imputato si commuove e la pubblica accusa chiede uno sconto di pena. E’ successo ieri al processo d’appello per il rogo alla Thyssenkrupp di Torino che, la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, costò la vita a sette operai.

L’ordine dei lavori prevedeva originariamente che l’udienza fosse dedicata alle repliche della procura generale, ma Cosimo Cafueri, il responsabile della sicurezza dello stabilimento, ha chiesto la parola: “Non c’è giorno in cui non pensi a quella notte – ha letto da un foglietto stretto tra le mani – Io li conoscevo tutti, molti di loro erano più di semplici colleghi. Rocco Marzo era un mio amico. Per Rosario Rodinò avevo preparato, soltanto pochi giorni prima, una lettera di raccomandazione per aiutarlo a trovare un impiego in una ditta di Avigliana dopo la chiusura della nostra filiale”.

Ma per l’ad Espenhahn resta l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Le parole di Cafueri sono state accolte dai familiari delle vittime in un silenzio impietrito. Cafueri dopo avere smesso leggere è uscito dall’aula. “Mi sono emozionato”, ha sussurrato in corridoio al suo difensore, Guglielmo Giordanengo, senza sapere che nel frattempo i procuratori generali Raffaele Guariniello, Francesca Traverso e Laura Longo hanno deciso di chiedere – per lui solo – le attenuanti generiche e l’abbassamento della pena da 13 anni e mezzo a 10 anni di carcere.

Tutto invariato, invece, per gli altri imputati: compresi, dunque, i 16 anni e 6 mesi di carcere per l’amministratore delegato, Harald Espenhahn, accusato di omicidio con dolo eventuale.

Cafueri: “Il rogo fu un evento imprevedibile”.

Se Cafueri ha conquistato l’indulgenza dei pubblici ministeri non è stato soltanto per il gesto in sé, ma anche per le cose dette e i nomi che ha fatto.
Spiegando come le sue capacità operative fossero diventate assai limitate, ha messo in evidenza i ruoli e i compiti dei dirigenti (riferendosi anche a persone che non compaiono fra gli imputati) e ha precisato che non fu lui a decidere di non installare gli impianti antincendio.

“Io migliorai la sicurezza degli impianti contribuendo a ridurre il numero degli infortuni – ha sostenuto – Ma l’evento di quella notte fu eccezionale. E non ebbi mai il sentore che potesse accadere qualcosa del genere.

Diversamente mi sarei licenziato e avrei denunciato l’azienda”.

Fonte: INAIL

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