Procreazione assistita: relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/2004

Il Ministro della Salute, Livia Turco, ha inviato al Parlamento italiano la Relazione sullo stato di attuazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita(Pma). La relazione, il cui testo riportiamo nel link, contiene i primi dati ufficiali sull’applicazione delle tecniche di Pma effettuate nel nostro Paese nell’anno 2005.

Complessivamente sono stati raccolti i dati di 169 centri contro i 120 del 2003, dai quali risultano 6.235 gravidanze contro le 4.807 del 2003, con una media di gravidanza per centro del 36,9% a fronte del 40,1% del 2003. Le pazienti trattate sono state 27.254 nel 2005 contro le 17.125 del 2003. Le percentuali di gravidanze ottenute sui prelievi passano dal 24,8% del 2003 al 21,2% del 2005, con una riduzione di 3,6 punti percentuali. E’aumentata dal 22, 7% del 2003 al 24,3% del 2005 la percentuale di parti plurimi (parti gemellari, trigemini e multipli); mentre sono aumentati dal 23,4% nell’anno 2003 al 26,4% nell’anno 2005 gli esiti negativi delle gravidanze, per aborti spontanei, morti intrauterine, gravidanze ectopiche correlate all’obbligo di impianto di tutti gli embrioni previsti dalla legge 40/2004.
Rispetto alla situazione precedente l’entrata in vigore della legge risulta quindi:
-una diminuzione delle percentuali di gravidanze, con conseguente diminuzione di bambini nati;
-una più elevata percentuale di trattamenti che non giungono alla fase del trasferimento e con bassa possibilità di successo (trasferimento di un embrione non elettivo);
-un numero di ovociti in seminati minore a fronte di un numero maggiore di embrioni trasferiti;
-una più elevata incidenza di parti plurimi, con i conseguenti effetti negativi immediati e futuri per i nati e per la madre;
-un aumento degli esiti negativi delle gravidanze.
In conclusione della sua presentazione alla Relazione il Ministro Turco ha sottolineato: “Auspico che, a tre anni dall’applicazione della legge, si continui a riflettere, con grande rigore e sobrietà, sulla legge medesima, a partire dagli esiti dell’applicazione delle tecniche, al fine di garantire alle donne e alle coppie la migliore efficacia e sicurezza delle tecniche al fine di garantire al meglio proprio i principi ispiratori dichiarati dalla legge, che sono la tutela della salute delle donne e la tutela degli ambienti.

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