Produzione sostenibile di energia elettrica da combustibili fossili.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 10/39 del 15 gennaio 2008 è pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Produzione sostenibile di energia elettrica da combustibili fossili: obiettivo emissioni da carbone prossime allo zero dopo il 2020.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE), in data 20 settembre 2007, nel corso della 438° sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 135 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.

Infatti – si legge nelle “Conclusioni e raccomandazioni del parere approvato” – che il CESE accoglie con favore la Comunicazione della Commissione e condivide l’analisi e la descrizione del problema in essa contenute. Rispondere efficacemente ai rischi posti di cambiamenti climatici, nel contempo continuando a soddisfare l’elevata domanda energetica, rappresenta una sfida di grande rilievo internazionale.

Le centrali elettriche a carbone sono responsabili del 24% delle emissioni totali di CO2 nell’Unione europea: esse sono perciò le più adatte all’installazione di dispositivi di CCS, ossia all’applicazione di sistemi di cattura e stoccaggio permanente di CO2.

Molto probabilmente – dichiara il CESE – nei decenni a venire il carbone continuerà a far parte del mix energetico europeo. Date infatti le sue particolari caratteristiche – vale a dire la sua disponibilità, la sua accessibilità economica e il suo ruolo nella stabilizzazione dei mercati energetici – il carbone rimarrà una delle principali fonti di combustibile per la produzione economica di energia elettrica. Le riserve carbonifere sono distribuite in modo ineguale sia nell’UE che nel resto del mondo. Le tecnologie del carbone sono potenzialmente in grado di ridurre significativamente le emissioni di CO2. A questo fine però occorre adottare, a breve e medio termine, un quadro commerciale e regolamentare che incoraggi gli investimenti nelle tecnologie più all’avanguardia per migliorare l’efficienza della produzione di elettricità negli impianti a carbone riducendo così le emissioni di CO2 ad essa legate.

Attualmente non esistono procedimenti di provata efficacia sotto il profilo costi benefici per rimuovere e sequestrare la maggior parte delle emissioni di CO2 prodotte dalle centrali elettriche a carbone: si tratta infatti di una tecnologia ancora in fase emergente. Vi sono tuttavia buone prospettive di sviluppare e commercializzare tecnologie del carbone con emissioni vicine allo zero nei prossimi vent’anni.

Il CESE ribadisce la sua convinzione che la sfida della limitazione delle emissioni sia tale da richiedere lo sviluppo del potenziale pratico e commerciale di tutte le fonti e tecnologie energetiche con valide prospettive economiche. Il passaggio all’energia sostenibile riserva un ruolo fondamentale sia al carbone che agli altri combustibili fossili, al nucleare, alle energie rinnovabili e alle tecniche di conservazione dell’energia: i tempi e l’entità del contributo di ciascuna forma di energia e tecnologica saranno determinati dalla fattibilità tecnica ed economica.
Il CESE considera che a lungo termine, dopo il 2020, il principio della cattura e stoccaggio di CO2 potrà permettere di portare le emissioni delle centrali elettriche a carbone a un livello prossimo allo zero. E’ necessaria però la creazione di nuovi impianti per una capacità produttiva di circa 350 GW entro il 2020 e di circa 500 GW entro il 2030, per i quali bisognerà investire dai 600 agli 800 miliardi di euro. Per raggiungere questo obiettivo occorre però realizzare fin da ora attività coordinate di ricerca, sviluppo e dimostrazione.

Secondo il Parere del CESE, con il miglioramento costante dell’efficienza delle centrali e lo sviluppo delle tecnologie con emissioni prossime allo zero, il carbone potrà contribuire al rispetto dei criteri per la prevenzione dei cambiamenti climatici.

Il Parere del CESE contribuirà sicuramente ad allargare il dibattito sulla possibilità di sfruttamento di fonti di energia, “adattabili”, attraverso la ricerca e avanzate tecnologie, alle esigenze di fronteggiare positivamente il problema del cambiamento climatico.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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