Progetto Blue Lakes, presentati i risultati preliminari e il primo protocollo elaborato per il monitoraggio delle acque interne

Ad oggi la maggior parte delle ricerche sui detriti di plastica è focalizzata su mari ed oceani e anche le tecniche e i protocolli di campionamento disponibili sono stati sviluppati per i sistemi marini. LIFE Blue Lakes raccoglie dati sulla quantità e tipologia di microplastiche nei corpi idrici lacustri per studiare questo fenomeno complesso e ampiamente diffuso cercando di trovare una standardizzazione dei metodi di monitoraggio che consenta di colmare il gap di conoscenze esistente.

Dai laboratori dell’ENEA arrivano i risultati delle analisi condotte su 1000 particelle di plastica con una dimensione inferiore ai 5 mm provenienti dalle aree pilota dei laghi di Bracciano e Trasimeno dove sono state monitorate in 4 campagne stagionali – estate 2020, autunno 2020, inverno 2021, primavera 2021 – per comprendere la variabilità di presenza e distribuzione delle particelle a seconda delle differenti condizioni ambientali.
I dati preliminari del monitoraggio delle microplastiche nei due laghi pilota sono stati presentati il 12 luglio 2022 nel corso di un incontro dedicato ai giornalisti per illustrare il primo protocollo di ricerca elaborato appositamente per le acque interne nell’ambito del progetto Blue Lakes.

Nei campioni raccolti in entrambe i laghi, sono stati rilevati soprattutto frammenti, come forma predominante, derivante per lo più dalla disgregazione dei rifiuti, presente in tutte le stagioni con valori percentuali dal 90 al 70% sulle microplastiche analizzate.
Tra le altre microplastiche rilevate i film (che solitamente derivano dalla decomposizione degli imballaggi) mostrano un aumento percentuale nel periodo primaverile; le fibre (associate solitamente al lavaggio degli indumenti) sono in percentuale inferiore (4%) rispetto alle forme predominanti e non sono presenti nei campioni primaverili. Rimane costante infine la presenza dei filamenti con un valore maggiore pari al 9% nel campionamento invernale.
Una distribuzione di forme più eterogenea si osserva nel Trasimeno, dove oltre fibre, forma predominante, e frammenti, sono presenti anche pellet (palline di microplastiche primarie) in ogni campionamento stagionale.

Identificare la forma delle microplastiche campionate grazie alla caratterizzazione qualitativa fisica (dimensione, forma e colore), permette di ipotizzare la fonte di questo inquinamento che è causato dalle attività umane ed è impossibile da rimuovere completamente. Fornisce quindi una base di informazioni fondamentale per programmare soluzioni praticabili e necessarie ad impedire la dispersione di microplastiche nell’ambiente, a partire da una migliore gestione dei rifiuti o dall’adeguamento degli impianti di depurazione.

Dalla caratterizzazione chimica condotta per consentire l’identificazione del polimero che compone ogni particella raccolta è emersa una percentuale predominante di polietilene (PE) e polipropilene (PP) in entrambi i laghi, rispettivamente 50 e 15% nel lago di Bracciano, 70 e 20% nel Trasimeno.
Polietilene e Polipropilene sono tra i materiali più presenti nella nostra vita quotidiana: il primo costituisce il 40% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche, il secondo trova largo impiego come plastica per alimenti, ad esempio per contenitori alimentari rigidi, come i vasetti di yogurt, i bicchierini di plastica per caffè o i tappi delle bottiglie di plastica.
Nel lago di Bracciano è presente una maggiore eterogeneità di polimeri, seppure con valori non superiori al 2%, fatta eccezione per il polietilene tereftalato PET (28%). Diversamente nel Trasimeno il polistirene (PS) è il terzo polimero maggiormente presente con valore pari al 10%, mentre il polivinilcloruro (PVC) anche se presente non supera l’1%.

LIFE Blue Lakes affronta l’emergenza ambientale mirando a prevenire e ridurre la presenza delle microplastiche nei laghi attraverso un approccio integrato che rafforza la governance, forma gli addetti ai lavori, aumenta la consapevolezza attraverso attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Con il protocollo di monitoraggio, il progetto offre un contributo fondamentale allo sviluppo e alla condivisione di metodi standardizzati per indagare la presenza di microplastiche nei sistemi di acqua dolce. Il partenariato è coordinato da Legambiente e completato da Arpa Umbria, Autorità di Bacino dell’Appennino Centrale, Enea Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Università Politecnica delle Marche, Global Nature Fund e Fondazione Internazionale del Lago di Costanza in Germania. Il progetto è finanziato dal programma LIFE e co-finanziato da PlasticsEurope, Associazione dei Produttori di materie plastiche.

Fonte: Blue Lakes

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