Pubblicate le “Linee guida amianto” della Regione Toscana

Le “Linee guida sull’amianto. Criteri e priorità per l’esercizio delle azioni della Regione Toscana” contengono i criteri per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto proveniente anche da utenze domestiche.

La Regione Toscana ha profuso un importante impegno sul tema della presenza di amianto sul territorio regionale, come sottolineato in occasione della presentazione delle “Linee Guida sull’amianto” svoltasi il 18 maggio 2018 a Firenze.

Ministeri, Regioni e talvolta Comuni prevedono bandi che supportano economicamente chi vuole disfarsi di materiali contenenti amianto (MCA), ma pochi sono destinati ai cittadini.
Per questo il Consiglio Regionale toscano ha introdotto una modifica alla LRT n. 51/2013; con la LRT n. 55/2017, art 9 bis, per disciplinare anche la gestione e lo smaltimento dei manufatti in cemento amianto da parte di utenze domestiche.

L’obiettivo regionale è:
– contrastare gli abbandoni di materiali contenenti amianto che possono risultare pericolosi per la salute e per l’ambiente;
– promuovere le buone pratiche;
– diffondere la conoscenza delle procedure per disfarsi correttamente di questa tipologia di rifiuto.

Le linee guida hanno al loro interno una sezione sulle azioni per contenere e ridurre il rischio di esposizione all’amianto, che ricomprendono precise e coerenti indicazioni per la cittadinanza ma anche per i soggetti pubblici sulla rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto di provenienza domestica (raccolta e micro-raccolta), che è un aspetto circoscritto ma importante per le implicazioni sanitarie e ambientali ad esso connesse.

Il materiale in modeste quantità, contenente amianto e proveniente da utenze domestiche, gestito in proprio dal proprietario può essere considerato un rifiuto urbano ed in quanto tale deve essere rimosso seguendo precise istruzioni, avvalendosi del supporto del Comune e del gestore dei rifiuti urbani, operante nel territorio, per il trasporto e smaltimento.

La Regione Toscana quindi prevede i criteri e requisiti minimi per gestire direttamente e correttamente questo rifiiuto ponendosi gli obiettivi di:
– realizzare un adeguato controllo sulle operazioni di smaltimento;
– determinare un’adeguata gestione dei costi ma anche una razionalizzazione degli stessi;
– uniformare le modalità con cui questi rifiuti vengono gestiti nel territorio regionale.

Per quanto riguarda i requisiti minimi, le linee guida indicano quali materiali possono essere rimossi in autonomia dal cittadino, si tratta di manufatti/ materiali di matrice cementizia o resinoide:
– in buono stato di conservazione, ovvero integri, evitando di rimuovere manufatti che risultano compromessi;
– in modesta quantità;
– facilmente raggiungibili, bisogna infatti tenere conto dei rischi di caduta, quindi i materiali devono essere ad un’altezza non superiore ai 3 metri (la persona che effettua il lavoro non può trovarsi ad un’altezza superiore ai 2 mt dal piano campagna).

Per quanto riguarda nello specifico le categorie di manufatti, la quantità e le dimensione rimuovibili, sono previste informazioni precise, riportate in una specifica tabella.

Fonte: ARPAT

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