Pubblicato dal MASE il bollettino “Sostanze chimiche – Ambiente e Salute” di maggio 2024 sulle microplastiche

Pubblicato il bollettino d’informazione “Sostanze chimiche – Ambiente e Salute” maggio 2024 (anno 15 – numero 1) dal titolo “Il regolamento (UE) 2023/2055 sulle microparticelle di polimeri sintetici (le cosiddette microplastiche)”.

 

Il numero di maggio 2024 del bollettino d’informazione “Sostanze chimiche – Ambiente e Salute”, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, descrive sinteticamente il regolamento (UE) 2023/2055 sulle microparticelle di polimeri sintetici e gli ambiti della sua applicazione.
Il bollettino, realizzato dalla Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare, Divisione IV – Biosicurezza, OGM, fitosanitari e sostanze chimiche, ha come obiettivo quello di fornire con cadenza periodica aggiornamenti e informazioni al pubblico sulle principali attività e normative concernenti le sostanze chimiche, in attuazione del Regolamento (CE) n. 1907/2006, “regolamento REACH” (Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals).

“Sostanze chimiche – Ambiente e Salute” maggio 2024 (anno 15 – numero 1)
Il regolamento (UE) 2023/2055 sulle microparticelle di polimeri sintetici (le cosiddette microplastiche)

Le preoccupazioni destate a livello mondiale dalla diffusa presenza nell’ambiente di minuscoli frammenti di polimeri naturali chimicamente modificati o sintetici (le cosiddette microplastiche), hanno portato l’Unione europea a intraprendere una serie di azioni normative volte a contrastare questo grave fenomeno.
Le particelle solide di plastica costituite da una miscela di polimeri sono insolubili in acqua, si degradano molto lentamente e sono facilmente ingeribili da piccoli organismi arrivando fino ai vertici della catena alimentare e causando impatti negativi sulla salute degli esseri viventi. Tali polimeri sono diffusi nell’ambiente e sono stati rinvenuti persino nell’acqua potabile e negli alimenti. Essi si accumulano nell’ambiente e contribuiscono all’inquinamento da microplastica.
La maggior parte delle microplastiche presenti nell’ambiente derivano da immissioni non intenzionali dovute alla degradazione dei rifiuti, al lavaggio di indumenti sintetici e all’utilizzo di prodotti nei quali sono state aggiunte sostanze che generano microplastiche.
L’impegno dell’Unione europea, nel contrasto all’inquinamento da plastica, è iniziato nel 2016 con il piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare e nel 2017 con l’Agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani. Nel 2018 la Commissione ha adottato la Strategia per la plastica con l’intento di ridurre, tra l’altro, le fonti che contribuiscono all’inquinamento da microplastica. Nel maggio 2021 l’impegno europeo è stato ribadito con il piano d’azione per l’inquinamento zero che prevede, tra i suoi obiettivi per il 2030, la riduzione del 30% delle microplastiche rilasciate nell’ambiente.

Il MASE comunica inoltre che il portale www.reach.gov.it e la banca dati delle sostanze chimiche vietate (in restrizione e/o autorizzate) https://bancasostanze.mase.gov.it/ sono di nuovo raggiungibili e in via di aggiornamento.

Fonte: MiTE

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