E’ in spedizione agli abbonati il quarto numero di Dossier Ambiente del 2020 “La progettazione ergonomica dei processi di lavoro per la prevenzione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: contributi allo sviluppo del ruolo dell’ergo-analista” a cura di Daniela Colombini e Enrico Occhipinti. E’ possibile riceverlo acquistandolo singolarmente o rinnovando l’abbonamento per le annualità 2020/2021.
E’ in spedizione agli abbonati il quarto numero di Dossier Ambiente del 2020.
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Dossier Ambiente n. 132 – IV trimestre 2020
“La progettazione ergonomica dei processi di lavoro per la prevenzione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: contributi allo sviluppo del ruolo dell’ergo-analista”
A cura di Daniela Colombini e Enrico Occhipinti.
Con la collaborazione di: Alessandro Mezzopera, Marco Placci, Marco Cerbai, Enrique Alvarez, Stefania Spada, Lidia Ghibaudo, Ciro Negro, Luana Corbanese, Francesco Giusto
PREMESSA
La progettazione dei processi di lavoro industriale, tipicamente ciclici, è certamente cosa assai complessa e con profonde implicazioni economiche e sociali. Nella grande e media industria, esistono uffici tecnici in cui i cicli di lavoro (e le relative sequenze) vengono progettati, prima di renderli operativi: è questo un importante momento, decisivo, non solo per la futura produttività aziendale, ma anche per i riflessi sulla salute dei lavoratori stessi. Negli anni recenti le tradizionali, ormai quasi secolari, tecniche di progettazione dei metodi e tempi di lavoro, sono state in alcuni casi affiancate da metodologie, di ispirazione “ergonomica”, finalizzate alla verifica della adeguatezza, in termini di prevenzione, di tale progettazione. Ciò è anche riflesso dalla definizione di Standard Internazionali ISO e CEN di ergonomia fisica, in buona parte destinati alla progettazione ergonomica dei processi di lavoro e finalizzati alla prevenzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico. Questo volume di Dossier Ambiente, articolato in due distinti contributi, entra nel merito dei criteri e delle tecniche per la progettazione ergonomica dei processi di lavoro industriale e manifatturiero, facendo perno sulla utilizzazione del metodo dell’Indice OCRA, già al proposito raccomandato dagli Standard ISO 11228-3 ed EN 1005-5 e qui ulteriormente sviluppato allo scopo di perseguire al contempo “produttività” e “tutela della salute”. La lettura dei due contributi, destinati a tutti coloro che, a diverso titolo, si occupano di prevenzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico nei contesti industriali a partire dagli “analisti tempi e metodi”, implica una conoscenza di base della metodologia OCRA. A proposito di questa figura professionale, l’analista tempi e metodi, si vuole qui sottolineare la sua importanza in quanto figura chiave tra la progettazione teorica del posto e la sua organizzazione (ingegneria di prodotto e di processo), e la sua reale messa in opera (lavoro assegnato all’operaio addetto) a garanzia della produttività, ma, si vuole aggiungere, anche a garanzia della salute. L’analista tempi e metodi deve perciò avere conoscenze non solo tecniche ma anche di ergonomia applicata, in modo tale che, già al momento della progettazione, possa assolvere ad entrambe le esigenze di garantire sia la produttività che la salute: infatti la carente progettazione di un posto di lavoro fino a provocare eccessi di patologie professionali, condurrà a dover ricorrere precocemente a costose e spesso poco efficaci riprogettazioni. Ci piace perciò pensare alla necessità di creare una nuova figura professionale che potremmo chiamare l’ERGO-ANALISTA: i contenuti formativi di questo volume potrebbero già costituirne un primo passo.