Pubblicato Dossier Ambiente n. 141 “Il documento di valutazione dei rischi: dubbi e questioni irrisolte”

Uscito il primo numero di Dossier Ambiente del 2023 dal titolo “Il documento di valutazione dei rischi: dubbi e questioni irrisolte”. Il volume è in spedizione agli abbonati 2023 e può essere acquistato anche singolarmente.

 

Dossier Ambiente n. 141 – I trimestre 2023

Il documento di valutazione dei rischi: dubbi e questioni irrisolte
A cura di Alessandro Mazzeranghi e Francesco Panzuti

Da quasi 30 anni, dall’entrata in vigore del D.Lgs. 626 del 1994, il primo importante decreto di recepimento delle direttive CE in materia di salute e sicurezza sul lavoro (successivamente abrogato e sostituito nel 2008 dal D.Lgs. 81), si parla diffusamente di Valutazione dei Rischi e dei contenuti del Documento di Valutazione dei Rischi, ma molte discussioni sono ancora aperte sulla correttezza dei procedimenti di analisi e valutazione e sulla utilizzabilità dei contenuti del Documento.
Quello che dovrebbe essere uno strumento di gestione continua delle problematiche di salute e sicurezza in azienda ha sempre più assunto una funzione burocratica fino ad essere spesso considerato un obbligo formale e un adempimento che comporta un aggravio inutile per le aziende.
A questa convinzione hanno contribuito sciaguratamente molti consulenti che hanno spesso trasformato questi documenti in lunghi e ripetitivi elenchi delle normative vigenti con analisi dei rischi standardizzate e poco aderenti alla realtà della singola azienda.
Purtroppo in molti casi l’obiettivo del consulente o del RSPP aziendale è quello di produrre un documento formale, “presentabile” agli organismi di vigilanza e che, di conseguenza, dimostri come l’azienda ha assolto l’obbligo specifico operando correttamente e risolvendo le potenziali situazioni di rischio. In pratica spesso si tratta di documenti che evidenziano rischi standard con valutazioni e stime che si concludono collocando i rischi presenti all’interno dei limiti di “accettabilità”.
A titolo di esempio si rileva che in presenza di valutazione del rischio da agenti chimici, indipendentemente dalle caratteristiche delle lavorazioni e dalle situazioni aziendali esaminate, nei DVR il rischio risulta quasi sempre “basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori” anche se poi, tra i provvedimenti e le misure di prevenzione da adottare, viene sempre inserita la sorveglianza sanitaria che nel D.Lgs. 81/08 è prevista quando i lavoratori sono esposti ad “agenti chimici pericolosi per la salute”. L’esposizione è irrilevante o è potenzialmente pericolosa per la salute?
Chi ha avuto modo di intervenire nelle aziende per analizzare a posteriori le cause di un infortunio ha sicuramente avuto modo di constatare che, frequentemente, proprio la situazione di rischio che ha contribuito a determinare l’incidente non è stata individuata ed analizzata all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi. Si tratta spesso di eventi sicuramente prevedibili ma che si verificano in situazioni anomale e non standardizzate e che raramente vengono considerate nella fase di analisi e valutazione dei rischi.
Anche per questi motivi e su sollecitazione dell’ing. Alessandro Mazzeranghi, abbiamo pensato di pubblicare un numero di Dossier Ambiente che riproponga il significato e gli obiettivi primari della valutazione dei rischi, evidenziando ed analizzando alcune problematiche che spesso non vengono considerate in fase di valutazione e che, a maggior ragione, non sono riportate nei DVR.
Ringraziamo l’ing. Alessandro Mazzeranghi che, con la collaborazione del suo staff e grazie alla lunga esperienza maturata nell’ambito di aziende di primaria importanza, ha ripreso e approfondito molti argomenti e problematiche di sicurezza frequentemente non considerati nelle fasi di analisi e non riportati nei Documenti di Valutazione dei Rischi.

Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro

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