Rapporto Automobile 2008 di Censis e ACI

Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma, il “Rapporto Automobile 2008”realizzato dal CENSIS in collaborazione con ACI dove vengono riepilogati i dati relativi all’utilizzo dell’auto in Italia, con un particolare riguardo alle cause degli incidenti stradali.

Per quanto riguarda gli incidenti stradali, il rapporto ricorda come si è calcolato che gli i incidenti stradali costano allo Stato circa 35 miliardi l’anno: una somma pari a circa il 2,5% del prodotto interno lordo italiano. Inoltre i 652 incidenti che ogni giorno si verificano in Italia (dati Istat) costano la vita, in media, a 16 persone e causa no il ferimento di altre 912 (238.124 incidenti nel 2006 con una diminuzione dello 0,8% rispetto al 2005).

Ma quali sono le cause di tali incidenti? I comportamenti più a rischio sono generalmente ritenuti la guida con alcool e droghe, la velocità, la scarsa educazione stradale e, comunque, i comportamenti scorretti del conducente.
Tuttavia, lo stato psico-fisico alterato (categoria nella quale rientrano sia lo stato di ebbrezza che l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, che gli improvvisi guasti dell’auto, secondo l’Istat pur non rappresentando, infatti, una percentuale elevata (2%) sul totale delle cause accertate o presunte di incidenti stradali (il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente e costituiscono da sole il 45,8% dei casi) colpisce per la gravità degli eventi ed il fatto che essi coinvolgono maggiormente i giovani.

Infatti, l’allarme vero, sottolinea il Rapporto, è quello relativo alla pericolosità sociale dei consumatori di droghe, ritenuti da ACI e CENSIS in forte aumento. E non si parla solo dell’ebbrezza da alcool o del consumo di cannabis, ma dell’aumento del consumo di droghe pesanti (cocaina ed eroina) che “coinvolge soprattutto i giovanissimi, anche a causa delle mini-dosi presenti sul mercato a prezzi oramai accessibili: un grammo di coca, che nel 2004 si comprava per 40 euro, oggi ne costa 10-15, rendendo il prodotto accessibile anche a chi vive di “sola paghetta”.

Rimanendo sul tema della sicurezza stradale, il rapporto riporta dati e conclusioni che finalmente mettono fine a vecchi pregiudizi infondati sulla guida al femminile. Le donne alla guida rappresentano un modello che anche gli uomini dovrebbero seguire.

Il rapporto delle donne con le quattro ruote è “caratterizzato da maggiore freddezza decisionale, più disponibilità all’intermodalità, minore aggressività alla guida e. di conseguenza, anche minore incidentalità e meno punti patente persi”.
L’uomo ha, invece, “tassi di incidentalità molto sostenuti (il 70% degli incidenti gravi in ambito urbano vede un uomo al volante) e nel 51% dei casi non rinuncerebbe all’uso dell’auto per una scelta di mobilità pubblica; la donna, invece, pone condizioni e standard ma risulta più favorevole all’ipotesi di scambio auto-mezzi pubblici (64% di disponibilità).

Un ultimo capitolo del Rapporto è dedicato al rapporto tra sicurezza stradale e comunicazione da cui si evince che le informazioni trasmesse dalle emittenti televisive nazionali si concentrano “soprattutto nei mesi estivi (luglio ed agosto) quando la sicurezza stradale si “confonde” con i disagi arrecati agli automobilisti dalle lunghe code sulle autostrade per le vacanze estive e quando si verificano il maggior numero di incidenti (23.197 in valore assoluto nel 2006, dati Istat “).

(LG-FF)

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