Rapporto CAETS sul rumore da traffico delle città

Nel 2013 il Forum CAETS (International Council of Academies of Engineering and Tecnological Sciences) ha iniziato la propria ricerca e raccolto dati per fare il punto della situazione rumore nelle città.

Il rumore da traffico è la principale sorgente di rumore nelle città. Un problema mondiale che incide pesantemente non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla salute fisica delle persone. È ormai certa la correlazione diretta tra alti livelli di rumore e diverse patologie.

Per vivere in città più silenziose, almeno nel prossimo futuro, il problema va affrontato in modo integrato, a partire dalla verifica dell’efficacia e dell’uniformità degli attuali metodi di rilevamento fino a concordare politiche condivise tra diversi soggetti perché diverse, numerose e in interazione tra loro, sono anche le fonti di emissione.

A questo scopo nel 2013 il Forum CAETS (International Council of Academies of Engineering and Tecnological Sciences) ha iniziato la propria ricerca e raccolto dati per fare il punto della situazione.

Da questi emerge che la direttiva END del 2001 sul rumore ambientale non si è rivelata sufficiente. Occorre dunque che sia rivista e resa più stringente per diventare strumento utile a limitare i danni sulla salute che, in termini di mortalità, sono paragonabili a quelli derivati dagli incidenti stradali.

I metodi usati attualmente per la mappatura del rumore possono portare alla erronea conclusione che gli elevati livelli attuali di rumore da traffico siano inevitabili e che gli effetti sulla salute debbano essere necessariamente accettati.
Nuovi metodi di misura e di controllo delle fonti, che valutino le interazioni tra le varie fonti che possono contribuire a innalzare i livelli di rumore in modo esponenziale, potrebbero portare a sensibili contenimenti delle emissioni.

Per esempio, il rotolamento degli pneumatici rappresenta un’importante fonte di rumore da traffico veicolare. In molte situazioni è addirittura maggiore di quello prodotto dai motori, che negli ultimi anni si sono fatti più silenziosi, ma tale rumore dipende molto dallo stato del manto stradale.
Le nuove tecnologie e la ricerca di settore hanno migliorato molto la qualità degli pneumatici, che oggi hanno poco potenziale di ulteriore miglioramento. Tuttavia le loro etichette non sempre riescono a orientare le scelte dei consumatori, sia perché le classificazioni dei diversi produttori non sono omogenee, sia perché si considera il rotolamento su superficie liscia, mentre spesso le strade non sono in condizioni ottimali. Manca qualsiasi regolamento in materia di qualità acustica delle superfici viarie. In genere il rumore del traffico è preso in considerazione troppo tardi nel processo di pianificazione delle città e per di più in modo limitato.
Superfici con un migliore assorbimento del suono, suoli, facciate e tetti; speciali barriere; filari di alberi; schermature degli edifici, sarebbero alcuni strumenti già disponibili, sufficienti a migliorare i livelli di rumore ambientale.

Il Rapporto fa seguire al lavoro di analisi proposte conclusive su ciò che sarebbe necessario fare e su ciò che potrebbe essere fatto per ulteriori miglioramenti.
Alla ricerca hanno partecipato una serie di soggetti, dagli specialisti del settore automobilistico, alle università, dalle autorità pubbliche ai consulenti, perché è ormai sempre più chiaro che i problemi di rumore da traffico stradale devono essere affrontati in modo integrato.

Fonte: ARPAT

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