Rapporto COBAT 2018, produzione e consumi iniziano a cambiare verso un’economia circolare

Oltre 140 mila tonnellate di rifiuti tecnologici avviati al riciclo. Cobat con il Rapporto 2018 rende pubblici i dati della raccolta e del riciclo dei rifiuti tecnologici in Italia e afferma che economia circolare sta già iniziando a trasformare l’industria dell’elettronica.

L’economia circolare sta già iniziando a trasformare l’industria, in particolare quella dell’elettronica. Un cambiamento dettato da novità normative, ma anche e soprattutto dalla nuova tecnologia e da innovativi modelli di business. E poi c’è l’attenzione alle politiche di sostenibilità, che è cresciuta e continuerà ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e il riciclo. È quanto emerso nel corso della presentazione del Rapporto Cobat 2018, tenutasi l’8 maggio 2019 al MAXXI di Roma.

Quest’anno lo storico consorzio che si occupa di economia circolare in Italia dal 1988, oltre a rendere pubblici i dati della raccolta e del riciclo dei rifiuti tecnologici nel Paese, ha lanciato la ricerca “Scenari e strategie future di gestione dei rifiuti tecnologici”, realizzata da Althesys, società di consulenza professionale indipendente che opera nei settori chiave di ambiente, energia, infrastrutture e utility.

Nel corso dei prossimi anni, le apparecchiature elettriche ed elettroniche saranno sempre più accessibili: più persone si potranno permettere di avere una miriade di dispositivi, grazie all’incessante sviluppo sociale ed economico. Di conseguenza, dovrebbe di pari passo aumentare il flusso di rifiuti, con importanti ripercussioni sul piano ambientale e su quello economico. Ma sarà davvero così? In realtà, l’equazione non è così scontata. Stanno cambiando le modalità di distribuzione, le esigenze dei consumatori. Sta cambiando l’economia, con la sharing economy, la subscription economy, la convergenza tra prodotti e servizi, la dematerializzazione e la diffusione dei sistemi cloud. Sta cambiando – anzi, è già cambiato – il quadro normativo, con specifiche misure sull’ecodesign e l’obsolescenza programmata. E poi c’è la grande incognita delle vendite online, che stanno acquisendo un peso crescente e riguardano sia acquisti all’interno di una stessa nazione, che da un Paese a un altro.

Nel medio periodo, le politiche europee sull’economia circolare delle apparecchiature elettriche ed elettroniche potrebbero essere ancora più incisive. Il riferimento non è al Pacchetto europeo sull’economia circolare, che già segue i binari del recepimento da parte dei diversi Stati membri, ma alle soluzioni adottate da alcune nazioni e che è possibile diventino un modello in tutto il Vecchio Continente.

La Francia da alcuni ha adottato una modulazione dell’eco-contributo, con l’obiettivo di incentivare i produttori di dispositivi elettronici a migliorare design e riciclabilità dei propri prodotti. La Germania ha già deciso di seguire questo approccio introducendo al momento tale sistema nel solo comparto degli imballaggi.

“Cobat da oltre 30 anni – afferma Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat – è il braccio operativo di un’economia circolare che trasforma in nuove materie prime montagne di prodotti non più utili, erroneamente considerati rifiuti. Aggiustiamo costantemente il nostro lavoro al cambiare degli orizzonti, normativi e tecnologici. Seguiamo gli andamenti, tutt’altro che rettilinei, della politica e del mercato in Italia e in Europa. Oggi finalmente possiamo dire che l’economia circolare sta iniziando a diventare quello che tutti noi speravamo: la normalità”.

Fonte: COBAT

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