Rapporto Eurostat sulle morti evitabili in Italia e UE

Pubblicato lo studio di Eurostat, ufficio statistico della UE, sulla mortalità evitabile “Amenable and preventable deaths statistics”. Secondo l’indagine, nel 2013, in Unione europea il 33% delle morti, di persone sotto i 75 anni, potevano essere evitate alla luce delle moderne conoscenze e tecnologie mediche.

Impressionante il numero delle morti evitabili in Europa, Italia inclusa: in pratica una su tre ogni anno. A calcolarlo è il rapporto di Eurostat “Amenable and preventable deaths statistics” diffuso il 24 maggio 2016.

Secondo l’indagine, nell’Unione europea 1,7 milioni di persone sotto i 75 anni sono morte nel 2013. Fra queste circa 577.500, cioè il 33%, sono considerate morti premature, che potevano essere evitate alla luce delle moderne conoscenze e tecnologie mediche. Infarto e ictus insieme spiegano il 48% del totale delle cause di morti evitabili tra gli ‘under 75’.

L’Italia, con un 33% pari a circa 52.000 morti, si posiziona poco al di sotto (dunque meglio) della media europea pari al 33,7%. In cima alla classifica dei Paesi più virtuosi spicca la Francia (con il 23,8% delle morti evitabile), seguita da Danimarca (27,1%), Belgio (27,5%), Olanda (29,1%) e Spagna (31,3%). Dall’altro lato della classifica ci sono Romania (49,4%), Lettonia (48,5%), Lituania (45,4%) e Slovacchia (44,6%).

Il concetto di morte evitabile, spiega l’Eurostat, è relativo a un decesso che nel momento in cui si è verificato “poteva essere evitato se fossero state applicate terapie puntuali ed efficaci”. In Europa nel 2013 ben 184.800 decessi giudicati evitabili (32%) sono avvenuti per attacco cardiaco, mentre 93.900 per ictus (16%). Fra le cause di morte evitabile seguono il cancro al colon (12%), quello al seno (9%), l’ipertensione (5%) e la polmonite (4%).

Fonte: Adnkronos

Approfondimenti

Precedente

Prossimo